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DEVIL regia di John Erick Dowdle, Drew Dowdle

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oh dae-soo     6½ / 10  13/11/2010 01:29:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE. Il commento potrebbe contenere anticipazioni.

E' il solito discorso. Nel cinema è sempre più difficile cercare e trovare originalità. Quando trovi il nome Shyamalan tra i crediti (che sia in regia o come in questo caso solo come autore del racconto ispiratore) sei sicuro quantomeno di non vedere qualcosa di già visto o banale. Il problema però è che spesso il voler mettere troppe cose, cercar per forza di stupire, l'ostinata ricerca di un finale che spiazzi, manda il cinema del regista indiano in overdose facendo perdere coesione, credibilità e verosimiglianza alle sue opere. Le sue idee in mani più "sobrie" e (forse) più mature potrebbero far scaturire autentiche perle cinematografiche. E' per questo che forse Il Sesto Senso rimane ahimè la sua opera migliore. C'era più controllo, meno esaltazione, più umiltà.
Devil non è affatto da buttare come non lo sono tutti quei film che seppur presentando una marea di difetti riescono comunque ad interessare lo spettatore e immergerlo in una atmosfera abbastanza convincente. Molto buono il prologo tra l'altro con la città rovesciata simbolo del demonio visto come entità di negazione e di contrario.
Il luogo chiuso, la telecamera, il gioco a eliminazione, il climax ascendente, il tempo reale, sono tutti topoi del nuovo cinema horror, ma in Devil hanno una rilettura abbastanza nuova e piacevole. Cinque persone si trovano chiuse dentro un'ascensore. Accadono strani avvenimenti, uno dopo l'altro (al buio) iniziano a venire uccisi. Tutti sospettano di tutti ma non sanno che uno di loro è nientemeno che il Diavolo in persona (in tutti i sensi...).
I 5 personaggi sono quasi tutti un pò troppo caricati e la vicenda, apparentemente semplice e lineare, lascia più di un dubbio di comprensione, forse fugabile in una seconda visione. La vicenda "esterna" del poliziotto si mischierà a quella di uno dei "prigionieri" in un modo un pò gratuito e forzato di cui forse non c'era bisogno. Sappiamo tutti che il Diavolo porta con sè le anime non pure, ma il tutto ci viene detto in un modo immaturo, semplicistico, da "scuola elementare", come gli articoli di giornale nel finale di The Village dai quali sembrava che nel mondo esterno ci fossero soltanto tragedie e malvagità. Rimane il fatto di esser stato abbastanza preso dalla vicenda, interessato alla visione e desideroso di vederne la fine (frase da prendere in senso positivo ovviamente...). La considerazione finale su Dio è la solita, evitabile, amara ciliegi(o)na finale sulla torta già troppo carica tipica di Shyamalan. Premio comunque il film perchè chi cerca nel cinema di sviluppare un'idea originale con me è sempre il benvenuto. Poi, come in fotografia, ci sono sviluppi buoni ed altri sbagliati. Mai dimenticarsi il soggetto però.