DONNIE DARKO regia di Richard Kelly

JOKER1926     7½ / 10  17/08/2008 21:43:46 » Rispondi
"Donnie Darko" è un film poco conosciuto in Italia, (la sua uscita ufficiale nelle Sale Cinematografiche risale solo al 2004!), la trama fantastica narra di un giovane ragazzo salvato e "guidato" da un gigantesco Coniglio…
Richard Kelly crea un buon mix di fantasia, drammaticità ed Horror…
Infatti le apparizioni del Coniglio sono letteralmente agghiaccianti, questo animale è morte o vita?
Il regista introduce nel film varie metafore capeggiate da concezioni fantastiche sull'Universo…
Il protagonista (ovvero Donnie) è schizzato, ma questa patologia è reale o irreale?
Questo tema dovrebbe essere trattato con discrezione, ma a volte il confine immaginario fra ragione e follia è fragile, la follia è logica e viceversa…
Queste concezioni non si riscontrano forse solo nella pellicola ma anche nella vita!
Infatti il film (anche se tratta temi fantastici) sprofonda inesorabilmente nella realtà…
Donnie nel suo "fantastico" cammino riuscirà a salvare (fisicamente) i suoi parenti e pagherà con la morte…
Ma questa è solo una (delle infinite) teorie, il ragazzo potrebbe visionare il suo futuro quindi "compie" il suo ultimo "gesto celeste", ovvero si sacrifica per le sue persone più care (parenti e fidanzata)…
Il regista "genera" il tutto partendo da "pillole" di fisica, sul nostro mondo c'è la presenza (a volte) di un altro mondo (universo tangente) , (le teorie fantastiche ovviamente sono in stretta relazione con teorie di fisica moderna, essenziali sono i concetti di spazio-tempo)…
Ogni episodio nel film è collegato, tutto è una conseguenza, il tutto è generato dal tutto…
Il giovane ragazzo potrebbe essere un eroe, salva il mondo…
Ma questa teoria può essere anche screditata!
Infatti non esiste una sola "linea concettuale", bensì varie linee di pensiero, che "trasportano" lo spettatore in teorie reali di vita…
Importanti sono i dialoghi nel film, fotografia non eccelsa e effetti speciali scadenti, ma in queste circostanze è necessario "sormontare" il concetto tecnico e buttarsi nel profondo (ovvero nella teoria della vita)…

Il destino è definito, Donnie osserva la "scia" (wormhole) che si propaga e "definisce" le sorti dei protagonisti…
In pratica tutto il film potrebbe racchiudere il sogno di vita del ragazzo infranto ovviamente dalla morte…
Donnie conscio di morire potrebbe aiutare passivamente gli altri, l'episodio della lezione a scuola con protagonista Jim Cunningham è importante, l'uomo è il male in persona (Satana) è sarà smascherato grazie a Donnie ( il merito è solo suo?)…
Ad ogni minima concezione si apre un Astrale dibattito fatto di fantasia e logica…
Il coniglio ha una natura definita?
E' il male, il Bene , il Niente o il Tutto?
Il grande animale ha salvato (almeno momentaneamente) Donnie e lo spinge nel compiere atti apparentemente insulsi ma importanti e benevoli…
Frank trasporta Donnie in un mondo parallelo e otterrà la salvezza…
Epica la scena del cinema, il regista introduce piccole grandi metafore riguardo la vita, il sogno e la morte…

Il film non si ferma all'effetto visivo, la pellicola di Richard Kelly milita negli abissi della mente umana, rappresentata ovviamente da Donnie (ad un certo punto il ragazzo si crede un eroe, bella la scena ove Darko parla con la sua fidanzata e si "spaccia" per un Mito o meglio per un Supereroe), il finale ovviamente è fonte di discussione…
La morte di Darko è fine a se stessa?
O essa è solo la metafora del degrado e della distruzione totale dell'Universo…
Donnie "annebbia" mostruosamente lo spettatore, la massiccia apoteosi del ragazzo spinge la psiche umana a credere che il suo Sacrificio coincida o meglio si incarna con la morte di tutti e non solo di un semplice/unico elemento come Donnie Darko…

Ogni personaggio del film ha un ruolo metaforico, "Nonna Morte" rappresenta la linea della vita e della morte, il suo famoso "percorso" trova esaltazione in chiave allegorica…
Infatti la vecchia rappresenta la "dimensione", il passaggio fra sogno, incubo,vita e morte…
Essa gioca una carta importantissima nel film e praticamente "detta" i tempi e "definisce" vita, speranze e deliri di tutti…

I fili concettuali dell'Opera di Richard Kelly sono delicati, il concetti fantastici (e apparentemente insulsi e futili) creano ed esaltano concezioni di carattere religioso (addirittura!)…
Il concetto di paura, di morte il più delle volte prende il sopravvento sulle menti umane, "si muore soli" potrebbe essere lo slogan del film…
"Si muore soli" fino ad un certo punto…
Infatti alla "resa dei conti" ci sarà Dio, il coniglio è una farsa, uno strumento di "compagnia" che ci glorifica fisicamente e psicologicamente (e su questa immaginaria "Stazione dei Sensi" potrei trattare altri delicati argomenti che compongono l'apparente ed essenziale enfasi dell'uomo…), il coniglio è lo "specchio" di ognuno di noi, esso è gioia e dolore…