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LA PECORA NERA regia di Ascanio Celestini

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fidelio.78     7 / 10  24/10/2010 13:25:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Reputo difficile commentare questa pellicola di Celestini perché è un film borderline in cui la narrazione alterna momenti di lirismo ecellenti a minimalismo di facciata.
La prima parte è a mio avviso stupenda. Ho apprezzato molto l'uso della voce fuori campo che funge da narratore. Ci introduce poeticamente nella storia e nei personaggi. Anche la regia che si sofferma su dettagli, volti, momenti sospesi, attiimi rarefatti di una infanzia mai vissuta a pieno, di un'alienazione costante, pesante, ripetuta, ossessiva, eppure in equilibrio.
Una "flat line" bruscamente interrotta da un picco emotio, una sussulto potente che il protagonista non può reggere, un peso che una vita fatta di monotona, pedante ripetitivià non può sopportare.
I tratti poetici espressi in questa prima parte, sono poi smussati nella seconda, quando il mondo del protagonista vacilla dopo l'incontro che destabilizza la struttura.
Ma a non convincere è in effetti la fase del crollo, una terza parte in cui i tratti minimali del racconto si svuotano della poesia, ma non trovano la giusta profondità. La storia si accartoccia su se stessa, perde di interesse, involve senza però ferire proprio quando invece le rivelazioni dovrebbero sconvolgere. Non c'è il giusto tempo per metabolizzare. Tutto scorre senza segnare, vien giù senza rumore, in sordina.
La condanna all'anonimo non è urlata, ma solo sussurrata; ma è troppo sottovoce rispetto alle premesse.
E' comunque un buon film, che racconta una storia difficile in modo non convenzionale cercando spazi narrativi diversi. A volte ci riesce a volte no, ma resta comunque un film che merita la visione; Celestini si conferma un autore da seguire anche al cinema nelle prossime uscite quando una maggiore consapevolezza del mezzo potrà certamente aumentare la resa finale.