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LA PECORA NERA regia di Ascanio Celestini

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sestogrado     6½ / 10  16/10/2010 10:30:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
il manicomio è un livello profondo, popolato da persone la cui fantasia sfuma in follia. ognuno di essi è una stanza chiusa a chiave, al cui interno sono conservate storie fantastiche, di alieni e navi spaziali, di santi. individui perfetti circondati da quell'aura di misticismo che gli fa compiere miracoli: "noi resuscitiamo i morti". e quando il morto non resuscita il castello crolla. il mondo si infrange in mille pezzi. ma dura appena qualche istante. in poco tempo, come un ragno che tesse la sua tela, il matto è lì, pronto a ricostruire il suo mondo fantastico ("come ti faccio, ti disfo"). possiamo discutere pure sulla mal riuscita trasposizione cinematografica di una bellissima pièce teatrale, fattore che effettivamente fa perdere un po' di qualità alla pellicola (la regia in primis), resta comunque la potenza di una storia affascinante, profonda e delicata, impreziosita da un finale decisamente commovente.
Invia una mail all'autore del commento kampai  19/10/2010 09:57:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
il manicomio era un abisso dove si gettava la gente folle, depressa, isterica, ingestibile e quant'altro.di poesia tra elettroscok e psicofarmaci non ce n'era."come ti faccio, ti disfo" è un delizioso intercalare che noi figli di venete, abbiamo sentito pronunciare dalle nostre madri almeno 1 volta nella vita, quando l'avevamo fatta veramente grossa.celestini come regista cinematografico mi dispiace, non funziona.
sestogrado  13/11/2010 19:16:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
scusami ma chi ha parlato di poesia? e ancora: non comprendo la tua puntualizzazione su "come ti faccio, ti disfo"... celestini può anche non funzionare ma il giudizio sul film è soggettivo, evitiamo assolutismi