caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

UNA SCONFINATA GIOVINEZZA regia di Pupi Avati

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento Elly=)     8 / 10  23/08/2011 14:17:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Avati sceglie un tema difficile da raccontare e ne esce vincitore da questa prova. Il regista riesce a mostrare, anche e soprattutto tramite un'impeccabile recitazione di Bentivoglio, il degrado degenerativo della persona malata e di tutti quelli che la circondano senza risultare mieloso e banale. Il film va in un crescendo drammatico tra flashback color seppia e la storia amorosa tra Lino e sua moglie, interpretata dalla troppo giovane, forse, Neri che stona in senso estetico mache cmq resta all'altezza del ruolo importante affidatole. Persistono alcuni temi ricorrenti di Avati come l'ambientazione sia geografica che temporale, l'autobiografia e l'infanzia. Un'infanzia che il titolo stesso richiama. Il terribile avanzamento della malattia sembra far dividere la coppia, invece Lino diventa il figlio che non hanno mai potuto avere, e lei diventa la madre che non ha mai potuto essere, unendoli, e la distruzione sul volto di lei data dal rimbambimento di lui vanno a confluire in scene toccanti e in un finale che suscita un senso di vuoto, di amaro, di tristezza.


Peccato per Venezia...