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UNA SCONFINATA GIOVINEZZA regia di Pupi Avati

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atticus     7 / 10  14/02/2011 01:00:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Probabilmente uno dei migliori Avati degli ultimi anni, dispiace sia passato tanto inosservato in sala.
Più che la lacerazione affettiva che la malattia provoca nelle persone, il film sottolinea la mostruosa distanza che separa una certa algida borghesia contemporanea dal dolore e dalla perdita. E' proprio in questi frangenti che il film acquista forza e interesse, giacché l'alternanza piuttosto scontata tra presente e passato (rigorosamente virato in seppia) del protagonista è in effetti debole e smorza fin troppo il pathos di un racconto delicato, commovente e spietato. Anche nella parte finale è abbastanza evidente l'incapacità di dirottare il film in territori un pò più coraggiosi, nonostante le ultime immagini non siano prive di una certa poesia.
Il film è comunque trainato magistralmente da una coppia di interpreti magnifica: nel volto di Bentivoglio c'è tutta la tenera spaesatezza di chi sta perdendo ogni contatto col reale e la Neri riesce con grande intensità a non lasciarsi oscurare; ottimo anche l'apporto di comprimari doc come Capolicchio e di una ritrovata Grandi. Molto belle le musiche del sempre fido Riz Ortolani.
jack_torrence  14/02/2011 01:12:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bella, Giu'!
E' sempre un piacere ritrovarsi spesso d'accordo! ;)

PS vatti a vedere "Biutiful", quando puoi...
E ti consiglio anche "Another year", di cui domani dovrebbero mettere online una mia recensione che sono assai curioso di avere riscontri da altri per capire se quanto ci vedo io, in Mike Leigh, ha senso oppure è tutta una "mio film" nel film...
Ma in ogni caso se un po' ho inquadrato i tuoi gusti, "Another year" non dovrebbe spiacerti per nulla.
Anzi avrei più dubbi su "Biutiful".
atticus  14/02/2011 01:17:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Stefano!
Magari poter vedere "Biutiful"... Da me non è proprio arrivato, così come "Another year"! Ancora mi stupisco di come sia riuscito a trovare un posticino "Rabbit hole", che sono sicuro non reggerà più di una settimana (riuscirò ad agguantarlo?)
Situazione desolante...
jack_torrence  14/02/2011 01:50:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che desolation...

C'è da dire che "Biutiful" è una sequela di dolori e situazioni opprimenti, quindi anche se non mi piacciono per nulla le logiche distributive, un po' è comprensibile - più che in altri casi. Mannaggia però...
(A Roma lo stanno iniziando a togliere dopo una settimana.
Quando sono andato io in sala saremmo stati meno di una ventina).

Purtroppo la situazione sta peggiorando: a Roma dove bene o male esce tutto quello che viene distribuito in Italia, posso notare he rispetto a qualche anno fa
- in Italia vengono distribuiti meno film di livello (sempre di più, per esempio, sono i film che restano non distribuiti persino tra quanti per esempio in concorso a Cannes o a Venezia...),
- quelli che vengono distribuiti, troppo spesso vengono preventivamente bocciati senza dar modo al pubblico neanche di poterli conoscere,
- la pubblicità e i trailer sono sempre più aleatori rispetto a un film (per es., dal trailer "Hereafter" sembrava un thriller parapsicologico!),
- i multisala stanno schiacciando i piccoli cinema del centro e molti di questi hanno ripreso a chiudere (il Metropolitan, storico a Via del Corso a Roma, ha appena chiuso i battenti. Faceva i film in lingua originale...): d'altra parte ci sono problemi di parcheggio e le sale sono meno comode e all'avanguardia. Però allora ci dovrebbe essere un ricambio. E invece un certo tipo di cinema nei multisala non ci arriva...e non ci arriverà mai.
Quindi: che desolation...

Sì, grazie a internet ci si può tenere aggiornati: ma gli appassionati comunque un modo per recuperare un film attivamente comunque l'hanno sempre trovato... Quello che mi preoccupa è che il pubblico non è incentivato quantitativamente a vedere bel cinema, questo col tempo riduce il numero degli appassionati, è tutto un circolo vizioso che sorregge una manipolazione e abbassamento dei gusti. Non arrivo a dire che sia una manipolazione pianificata da qualcuno, però è così.
Pop corn e film d'intrattenimento, panem et circenses.
jack_torrence  14/02/2011 01:57:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Multisala" intendo quelli dei centri commerciali... Ormai tutti i cinema del centro sono multisala da almeno 10 anni, ma nel frattempo sono arrivati i centri commerciali a modificare radicalmente il panorama.
Roma è circondata da 3 centri commerciali con cinema, un paio di villaggi-cinema (18 sale a testa, tutte comodissime, maxischermi, prezzi abbordabili con tessere prepagate, e soprattutto parcheggi facili: insomma, una concorrenza micidiale, però a discapito della qualità media), più tutta una serie di mega-multisala nei quartieri meno centrali.
Le sale che resistono stoicamente dove è possibile vedere certi film stanno in luoghi del centro storico accessibili solo con i mezzi pubblici, che faticano a tirare avanti.
atticus  14/02/2011 10:15:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stefano, hai colto assolutamente nel segno la situazione attuale. Da me è, se possibile, ancora più drammatica perché in un multisala di 13 sale (comodissimo e tutto quello che vuoi) 5 sono per Zalone, 3 per una qualunque vaccata in 3d, le restanti per le commediole e i cartoni animati. Capisci che andare al cinema perde un po di senso così... Fortunatamente la mia passione è più grande di tutto e riesco quasi sempre a trovare ciò che mi interessa pazientando stoicamente. Resta una desolation comunque...
atticus  14/02/2011 10:16:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prendi "Una sconfinata giovinezza" per esempio: e chi l'ha mai visto arrivare in sala..... Eppure i nomi coinvolti sono noti e Avati non è il primo regista qualunque.