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IL CIGNO NERO regia di Darren Aronofsky

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deliver     6½ / 10  07/06/2013 12:36:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come succede spesso da molti anni a questa parte, lo stile finisce per soppiantare il racconto. Arronofsky costruisce mirabilmente atmosfere cupe, assordanti, atte a descrivere il disagio mentale e allucinante di Nina Seyers (Portman) alle prese con un ruolo sognato da una vita ma che tuttavia finirà per rivelare tutta la sua fragilità e i suoi traumi sepolti: a partire dalla presenza di una madre castratrice e opprimente. Duro il finale, che incede però nel melodramma.
Al di là delle trasfigurazioni oniriche e dell'esibizione/incarnazione della libido repressa di Nina, il film si mantiene lontano dai canoni del thriller convenzionale, ma di conseguenza... si attortiglia sui binari di una trama appena abbozzata, costruita solo sulla protagonista e i suoi deliri: questo può funzionare bene nel teatro, ma non altrettanto nel cinema. Il cigno nero infatti scopre troppo presto le sue carte e si palesa essere la narrazione effettata di un viaggio all'inferno; ma nulla di più, nè sappiamo come Nina ci è entrata e quando. Arronofsky punti dunque molto su psicologismi assortiti e se la sua messa in scena è certamente apprezzabile, a volte risulta troppo compiaciuta e distante appunto da un asse narrativo più corposo. In buona sostanza, l'aspetto lirico finisce per assumere un ruolo spropositato.
Diciamo che ci troviamo di fronte a quel tipo di pellicole che o piacciono molto o piacciono poco.