hghgg 7½ / 10 14/02/2012 20:04:54 » Rispondi Comincio col dire che considero Aronofsky un regista assai talentuoso, capace persino di regalarci un vero e proprio capolavoro ("Il Teorema del Delirio") con la sua opera prima, per poi adagiarsi su film di livello medio-alto, sempre quindi di buona/ottima qualità. La sua ultima fatica, questo "The Black Swan" non fa eccezione, anche se lo considero tra i suoi film meno riusciti; alterna infatti lati decisamente positivi o quantomeno interessanti ad altri aspetti meno riusciti e piuttosto banali. Ma partiamo dalle cose buone: per prima cosa l'eccellente prova della protagonista Natalie Portman, che si consacra attrice di primo livello e si porta a casa un oscar direi meritato (nonostante una concorrenza non certo agguerrita). Non solo bellezza mozzafiato quindi, ma anche notevoli doti recitative, qui mostrate appieno in quella che per me è, al pari con quella di sedici anni prima in "Leon", la sua migliore interpretazione e vale da sola il prezzo del biglietto. Assolutamente soddisfacenti le prove dei comprimari, bene Cassell che timbra con classe il cartellino, ottima la sempreverde Barbara Hershey (ex-attrice feticcio di Scorsese, la ricordiamo protagonista di "America 1929" del '72 e come una splendida Maddalena ne "L'Ultima Tentazione di Cristo"-1988), perfettamente in parte sia Mila Kunis che l'ex stella decaduta Winona Ryder che interpreta (molto bene, bisogna dirlo) l'ex prima ballerina ormai in declino...appunto. Ottima anche la regia di Arofonsky che trascina nella spirale di follia della protagonista fino al coinvolgente finale. Ci sono tuttavia un po' di cose che non mi hanno convinto: il soggetto e lo stile sono abusatissimi, Arofonsky riprende fin troppo da gente come Cronenberg, Lynch ed altri e lo fa indubbiamente con grande classe e abilità ma senza un briciolo di originalità, non aggiunge nulla di nuovo a cose già viste e riviste; le scene surreali e inquietanti, il rapporto tra carne e mente (la metamorfosi finale e tutte le precedenti avvisaglie), il tema del doppio, l'allucinato rapporto saffico, tutte cose già fatte (e con ben altri risultati sinceramente), che il regista si limita a riproporre stilisticamente in modo ottimo (l'ho detto Arofonsky è indubbiamente bravo) ma molto più semplificato e pulito rispetto a certi film dei registi sopraccitati; niente di eccezionale, rivoluzionario o innovativo, solo un bel film, ottimamente confezionato, diretto, interpretato e discretamente sceneggiato, davvero piacevole da vedere e con ottime musiche (ma questa credo sia un'affermazione superflua), senza magari incensarlo oltre i suoi effettivi meriti perchè di difetti ne ha non pochi. Rimane comunque un bel film, con una Portman meravigliosa, e con un Arofonsky che centra ancora il bersaglio, anche se potrebbe, secondo me, fare qualcosa di più per il prossimo film.
bianco coniglio 14/03/2012 18:30:55 » Rispondi Non ho letto tutti i commenti, ma il tuo sembrava uscire direttamente dalla mia testa. Concordo in pieno e chi ama come me questo regista può capire quella sensazione di "disturbante normalità" che questo film provoca! Parla uno che ha amato e difeso "The fountain" quando buona parte di pubblico e critica inneggiava alla fantozziana ****** pazzesca..:)
hghgg 18/03/2012 20:03:41 » Rispondi Bravo "disturbante normalità" è il termine perfetto per questo film ;)
hghgg 18/03/2012 20:04:11 » Rispondi E "Fountain" comunque non è niente male.