Febrisio 9 / 10 09/03/2011 14:12:35 » Rispondi Un film che si esprime con forti contrasti. Solitamente quest'ultimi dividono nettamente la critica; chi li trova esagerati, esaltati o incompresibili, e chi li può capire, magari anche condividere. Al contrario i "contrasti di Aronofsky" riescono a trattare questa metamorfosi talmente umana, da avere le potenzialità di piacere a tutti, pur concentrandosi e alienandosi in un film puramente dark. Ci si muove in ambienti chiaro scuro, con una camera a spalla spesso posizionata dietro (meno marcata, ma stile the westler), come fossimo lì, quasi da "voyeur della vita altri". Tutto ciò convolge lo spettatore. È un film che riesce ad amalgamare la semplicissima (ma non banale) metafora di suo significato, con il contesto reale della ballerina. Tutto quasi si confonde, si mischia, a parte la sceneggiatura che rimane sempre limpida allo spettatore, facendolo dondolare e capire, tra specchi, balli e vita, dove si limiti il cigno nero, e dove il cigno bianco prenda il sopravvento. A volte confrontando i nostri di cigni, a che punto stanno? Tra un diaframma teso, pronto al vomito, e l'altro, sentiremo il peso di un disagio limitato da una personalità rigida, in contrasto con la sua elasticità fisica, dedita.... o meglio imprigionata dalla perfezione, che rimane sinonimo di suo "peggior difetto". E qui il film vince lo spettatore, creando un film di tensione, e allo stesso tempo da quel tocco introverso in più. Soprattutto è un film che ti da la sensazione di soddisfazione di aver capito nel profondo un personaggio. Che dire? Bello!