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IL CIGNO NERO regia di Darren Aronofsky

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Ricky91     9 / 10  04/03/2011 02:36:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE IL COMMENTO CONTIENE SPOILER!


Nina,promessa della danza, ha l'occasione della vita: interpretare la Regina dei Cigni e quindi essere la protagonista dell'immortale balletto "Il Lago dei Cigni".
Il balletto prevede che sia la parte del Cigno Bianco sia quella del Cigno Nero siano affidate alla medesima ballerina. Nina dovrà interpretarli.
Ma se nel Cigno Bianco può dare sfoggio a tutto il suo talento basato su tecnica e dedizione nel Cigno Nero Nina non riesce a trasmettere la passione e la carica sensuale che il suo insegnante vorrebbe.
Ecco che da qui Darren Aronofsky inizia un'altra storia con protagonista la decadenza umana. O forse no.
Il regista americano aveva già narrato la decadenza e i suoi profondissimi abissi nello scioccante "Requiem for a Dream". In "The Wrestler" invece era già presente dall'inizio e il protagonista non faceva altro che restare a galla nonostante i suoi tentativi di riscatto. In "Black Swan" la protagonista,al contrario, è al primo passo di una possibile sfolgorante carriera. Ma è fragile.
Circondata da persone, in primis il suo insegnante morboso e corruttore, che esercitano su di lei una cattiva influenza Nina cerca disperatamente di tirare fuori dal suo corpo e dalla sua anima l'agognato Cigno Nero.
Prende confidenza cosi sempre di più con il suo(represso ma presente) lato oscuro che la porta in un vortice di profondo di tormento e di allucinazioni.
Proprio queste allucinazioni/visioni cosi violente e forti rispecchiano il lacerante conflitto interno e le prime piume nere cominciano a uscire fuori.
Ma il Cigno Nero nascerà dentro di lei solo alla fine,al culmine di un'allucinazione che la porterà a compiere omicidio,un omicidio rituale.
Annientandosi,fisicamente e mentalmente, tocca il fondo dell'abisso cui era scivolata ma al contempo riesce a dare forma alla perfezione. La perfezione, ottenuta da Nina in un processo senza ritorno, è quindi nel finale la vera protagonista. Il raggiungimento di essa però ha un prezzo. Il prezzo più alto.
Con questo bellissimo film Aronosfky si conferma uno dei maggiori registi del nostro tempo: la regia è in perfetta armonia con il ritmo del film ed ha apprezzabili risvolti pomposi e barocchi. Il balletto finale e in particolare la trasformazione in Cigno Nero(bellissima ed inquietante allo stesso tempo) sono da antologia.
Natalie Portman semplicemente in stato di grazia.

"Mi sentivo perfetta"...."Ero perfetta..."
Invia una mail all'autore del commento Gualty  04/03/2011 03:45:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
hm...
ATTENZIONE!
Non credo tu abbia colto alcune cose:
1) L'insegnante non è morboso e corruttore. L'insegnante ha cercato- ed è poi riuscito - a far esplodere il groviglio di passioni che Nina soffocava dentro di se perchè
2) era repressa e vagamente dissociata per via del rapporto assurdo con sua madre, una ballerina fallita che le ha trasmesso sia l'ossessione della danza sia il peso schiacciante del fallimento.
Le visioni, le mortificazioni corporali derivavono da questo rapporto, non dal suo lato oscuro , ma dalla repressione del suo lato oscuro: la madre l'ha glassata in una stanza da bambina , da bambina, da bambina come continua a ripetere, e non le permette di spiegar le proprie ali. Chè siano bianche o nere.
Tantè che visioni e traumi erano ben precedenti all'ottenimento della parte principale e al rapporto privilegiato con il regista

Soprattutto la figura dell'insegnante non è da sottovalutare: non è certo un insegnante di danza delle elementari. Non è neppure un semplice insegnante. é il regista del balletto, è l'allenatore di punta di un teatro importante: e se un regista deve tirar fuori dall'attore l'anima strappandogliela dalle labbra, ben venga. se ha successo.
Nina aveva già ottenuto la parte prima della scena nell'ufficio: il suo nome era stato stampato, non scritto o corretto a mano.

più che daccordo sulla perfezione. soprattutto vista come evento irripetibile, unico. Il pubblico chiede il bis ma non potrà averlo, l'opera d'arte è un unico istante
Niko.g  04/03/2011 11:25:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse sfuggono a te alcune cose.
L'insegnante è VOLUTAMENTE morboso e "corruttore". Anche dal punto di vista visivo, infatti, la scelta di Vincent Cassell, con la sua faccia da succhiafemmine, non è puramente casuale e il belloccio truculento indica a Nina la via per far emergere il cigno nero. Una scorciatoia facile a base di sesso, Lily e tutto ciò che ne deriva...
Non è il massimo dell'eleganza spingere una ballerina a darla, ma questo è il metodo, questa è la prova a cui viene sottoposta NIna...
Per far emergere autostima e passionalità nella protaganista, è stata fatta una scelta ben precisa a livello di sceneggiatura. Si è puntato tutto sul corpo, giocando facile, ma poco o niente sulla mente.
Ricky91  04/03/2011 13:01:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si nel commento non ho approfondito la figura dell'insegnante che sicuramente,come dici tu, aveva come obbiettivo quello di liberare le passioni e pulsioni di Nina. Ma non si può dire che non sia morboso e corruttore: in ogni caso lui opera in una maniera che corrompe l'animo di Nina,capovolge il suo essere in modo irreversibile.

"Le visioni, le mortificazioni corporali derivavono da questo rapporto, non dal suo lato oscuro , ma dalla repressione del suo lato oscuro: la madre l'ha glassata in una stanza da bambina , da bambina, da bambina come continua a ripetere, e non le permette di spiegar le proprie ali. Chè siano bianche o nere."
Il rapporto complicato con la madre è si di grande importanza ma non lo vedo come causa scatenante del processo di decadenza di Nina. Lei delle ali,quelle bianche, le aveva già(come lo stesso insegnante dice).
Ma non basta. La perfezione richiede anche quelle nere ed ecco che lei comincia a cercarle e il lato oscuro lentamente viene fuori.