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IL CIGNO NERO regia di Darren Aronofsky

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Invia una mail all'autore del commento mkmonti     9½ / 10  28/02/2011 12:41:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Aranofsky sfiora il capolavoro, tornando ai tempi di "pi greco- il teorema del delirio"; certo allora era semi sconosciuto, ora viene dal leone d'oro a Venezia per "The wrestler", ma al centro del suo cinema troviamo i medesimi "deliri" del protagonista; allora era ilgenio matematico Max Coehn alle prese con le teorie in grado di dare un senso all'esistenza umana, oggi è una giovane ballerina di classica Nina alla ricerca in se stessa del "cigno nero", lei che, oppressa da una madre iper protettiva, vive nell'universo ovattato della sua stanza zeppa di pelouches e si ritrova a interpretare il ruolo principale de "Il lago dei cigni", subendone le conseguenze fino all'estremo. Lynchiano, ma "comprensibile" ai più (e non è cosa da poco), quasi un "trattato di psichiatria", ansiogeno, lo spettatore, portato dalla mdp a mano che segue i movimenti armonici di Nina, non può che immedesimarsi nel delirio in cui cade la protagonista: una regia perfetta, da oscar, alla pari di Natalie Portman che definirei sublime. Una pellicola che sarà ricordata, costata perlopiù "solo" 13 milioni di dollari, a ricordarci quando il cinema si trasforma in arte visiva.