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IL CIGNO NERO regia di Darren Aronofsky

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jack_torrence     6½ / 10  21/02/2011 02:42:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La regia è strepitosa. La Portman pure. Va bene. Ma cosa c'è, esattamente, dietro questo strabiliante, vorticoso, quasi ipnotico e sia pur magnifico baraccone?

Il film soffre dello scompenso, notevole, tra l'esibizione della forma, e l'attenzione ai contenuti. Si percepisce la smania, di Aronofsky, di mettere in scena: una smania che supera di gran lunga, anzi travolge, l'urgenza di esprimersi.
Non voglio dire che contenuti non vi siano: soltanto, appaiono quasi un pretesto.

Autolesionismo. Paranoia. Antagonismo, competizione esasperata come delimitazione claustrofobica nei rapporti umani. Un'insicurezza di fondo che si rivolta contro l'ambizione... Questi i temi.
Aronofsky sembra averli chiari ed esserseli appuntati, gli argomenti, solo come degli spunti e dei pretesti: come fa un autore precocemente ammanieratosi, che nel compiaciuto esibizionismo del proprio talento manca l'approfondimento, per troppa voglia di apparire.

Qui è tutto portato sino alle estreme conseguenze, tutto caricato e ben tenuto insieme. Ma è anche tutto un'illusione, come quelle piume nere che proliferano irrefrenabili.

Sotto il profilo dei "contenuti", questo film attinge a piene mani da tanto cinema preesistente. Girato quasi esclusivamente in interni, questo film-maelstrom, questa struttura narrativa a imbuto ha un'ossatura "polanskiana" (soprattutto "Repulsion", "L'inquilino del terzo piano", "Rosemary's baby"), e appare intessuto di fibre che rimandano a pellicole come: "Carrie" di De Palma (per gli aspetti psicologici del conflitto con la madre e con le allieve coetanee); "La mosca" di Cronenberg (l'esplicita citazione della metamorfosi che ha inizio con un'escrescenza di peli neri sulla schiena); "La pianista" di Haneke (ancora la figura della madre; e l'autolesionismo); "Mulholland Drive" (il tema del doppio e la funesta competitività interne al mondo dello spettacolo).
Tutto questo collage non è un'esercizio distaccato alla Tarantino. Aronofsky non attinge a generi e sub-generi, ma cita le "opere" e gli "autori": specificamente e spesso testualmente. Gli si abbarbica: pretende di montare sulla schiena dei giganti, senza - dispiace, ma l'impressione è netta - senza aggiungere un suo stile. Stilisticamente, cioè artisticamente, "il cigno nero" non parla una sua lingua. Ambisce in alto, ma la grandezza sta tutta nell'esecuzione: è la padronanza tecnica e la resa spettacolare a stupire. Non la vicenda umana a turbare.

"Il cigno nero" non vive di vita propria, come invece faceva "The wrestler" (che sono portato a ritenere meglio riuscito).
julian  22/07/2011 20:56:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Delusione, film vuoto. Sono d'accordo con te Jack.
kubrickforever  21/02/2011 09:56:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ok jack, facciamo così: io mi riguardo Biutiful a patto che tu riguardi Black Swan. :)
patt  21/02/2011 10:13:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
:)..mio nipote è proprio saggio!
kubrickforever  21/02/2011 10:20:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
tutti quei panini con la porchetta romana che mi davi da piccino a colazione hanno fatto più effetto del latte e nesquik!
patt  21/02/2011 10:33:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
e infatti del cinema come del porco non si butta niente!
cmq tornando in tema, un film che ti coinvolge emotivamente dall'inizio alla fine è un gran film.
jack_torrence  21/02/2011 12:59:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Patt
Sì mi sento di essere abbastanza d'accordo con la tua affermazione, però "il cigno nero" non mi ha coinvolto emotivamente, è proprio questo il punto: mi ha coinvolto tanto esteticamente, ma anche se ci ha provato, il film non ce l'ha fatta a farmi provare le emozioni che avrebbe dovuto...
Sono rimasto distante (anche perché il personaggio della Portman - l'unico dal quale è possibile lasciarsi coinvolgere - è disegnato in modo da non favorire l'immedesimazione. Cosa che, tra l'altro, non è un difetto assolutamente. Soltanto che non coinvolge, emotivamente).
Insomma quindi: se un film coinvolge emotivamente PUO' essere un gran film (sempre che sia almeno buono lo stile [quello del Cigno Nero sarebbe più che buono, niente da dire a riguardo]. Dipende dal gusto dello spettatore, da cosa farsi coinvolgere), però non è per me il caso del Cigno Nero, perché manca il coinvolgimento emotivo.

Io addirittura mi sento ben più coinvolto da un film come "Inception", che emotivamente mi turba e mi scuote nonostante il suo fracasso e le sue sparatorie.
Che c'entra "Inception"...Mah, questo insistere sulla labilità del distinguo realtà/immaginazione: mi sembra un segno dei tempi
patt  21/02/2011 14:18:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ciao caro, beh se non ti ha coinvolto amen, mi stupisce perchè io l'ho trovato conturbante dall'inizio alla fine, sia nelle immagini che nella resa espressiva, mai un punto morto o stanco, ho patito e combattuto i conflitti della protagonista anche nei passaggi apparentemente equilibrati e questa partecipazione attiva capita raramente. Inception mi è piaciuto come l'ottovolante, solo che una volta scesa l'ottovolante è una cosa troppo distante per rimanerti dentro.
bulldog  21/02/2011 10:35:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stavolta ha ragione Jack.
Fimetto.
jack_torrence  21/02/2011 13:02:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma poi anche su Biutiful, mi pare, feravamo d'accordo, alla fine...
kubrickforever  21/02/2011 10:53:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
stai dando ragione alla stampa italiana? Mi meraviglio di te!
bulldog  21/02/2011 11:14:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che ha detto la stampaglia italiana?Non ne son al corrente..
kubrickforever  21/02/2011 11:29:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Molti della stampa l'han definito "manieristico e privo di contenuto", in netta opposizione alla reazione generale che ebbe il pubblico in sala a Venezia.

"La sessantasettesima Mostra del cinema di Venezia ha aperto ufficialmente i battenti, ieri in serata la madrina, un’emozionatissima Isabella Ragonese, ha dato il via alla cerimonia d’apertura, presenti il presidente Giorgio Napolitano e consorte che dopo il film d’apertura Black Swan di Darren Aronofsky, accolto a fine proiezione da un lungo applauso che ha accompagnato i titoli di coda, si sono voluti complimentare personalmente con i protagonisti presenti in sala, gli attori Natalie Portman e Vincent Cassel. Atmosfera decisamente diversa alla gremitissima proiezione stampa dove il rumoroso parterre di giornalisti ha stroncato e fischiato la pellicola."
(il cinemaniaco.com)
bulldog  21/02/2011 11:50:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Privo di contenuto" direi di no.
Sempliciotto, manieristico, ambizioso e poco spontaneo però si.
jack_torrence  21/02/2011 13:01:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Infatti: "privo" di contenuto non lo è. Ha contenuti che rimangono più che altro spunti e pretesti: abbozzati, non amati e approfonditi
jack_torrence  21/02/2011 12:51:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma il film non mi è dispiaciuto (altrimenti avrei messo meno di 6), e nemmeno mi ha lasciato perplessità tali da non sentirmi di commentarlo...
L'ho seguito con lucidità, mi ha coinvolto (esteticamente tanto, ma emotivamente molto poco)... Lo rivedrei pure, perché no. Però... Per ora sono convinto dell'idea che mi son fatto.
Se poi (come leggo da altri: non ne sapevo niente) alla critica non è piaciuto, mi importa poco (anche se comunque il giudizio della critica lo valuto e lo considero, senza preconcetti) come mi importa poco che non le fosse piaciuto nemmeno Biutiful (le critiche a Biutiful le ho valutate, ma non le considero corrette). Mi devo ancora leggere cosa ne pensano del Cigno Nero...
Qui su filmscoop son d'accordo con utenti come Kowalsky e Bulldog.
kubrickforever  21/02/2011 13:06:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sul discorso che fai sui giudizi della critica mi trovi pienamente d'accordo, anche io ne tengo conto senza farmi influenzare (fu stroncato dalla critica anche Copia Conforme...). Il mio "riguardalo" era solo per dire che questa volta tu e bull vi trovate in disaccordo con molti di noi, così come è successo a me con Biutiful. :)
jack_torrence  21/02/2011 13:28:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uh che mi hai ricordato...il mio amato Copia Conforme!
Ricordo che ti piacque molto, e (pure qui) mi sa fummo gli unici.
Il 10 della mia recensione a quel film è stato sconsiderato: ma un 9 glielo confermo tuttora, dopo nove mesi e un'ulteriore terza visione.

Essere in disaccordo con la maggioranza non mi fa piacere, tutt'altro. Anzi il dubbio di essere in errore me lo mette; capisco e ti ringrazio per il consiglio di riguardarlo.
Non sono pochi i film che ho totalmente rivalutato (o viceversa) dopo una seconda visione.
In questo caso, se così sarà, penso però occorrerà del tempo, perché mettendo ordine nelle mie impressioni sul film mi sono fatto un'idea (forse troppo) chiara, che mi condizionerebbe di sicuro una seconda visione ravvicinata :)
1819  21/02/2011 19:57:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che bella discussione, faccio i complimenti a tutti!
Per quanto mi riguarda l'ho trovato eccellente sia dal punto di vista tecnico che da quello emotivo, mi ha coinvolto molto, pur senza immedesimarmi nella protagonista. Aspetto una seconda visione perchè ora come ora non riuscirei ad esprimere un giudizio definitivo, tuttavia sono certo -nel bene e nel male- di aver goduto uno di quei film per i quali la visione al cinema è un onore, anni luce dalla media che gira nelle sale.
Ciumi  24/02/2011 19:05:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Stefano, sono molto d’accordo sul fatto che questo cigno non viva affatto di vita propria, tutte le pellicole che hai citato le ho riconosciute anch’io (tranne “La pianista” che non ho visto), e in primo luogo “Repulsion”, o “Carrie” per il rapporto (un po’ approssimativo qui) con la madre. Ma manca spontaneità e profondità psicologica alle visioni di A. , e impoverisce tutto ciò che cita. Per me fa più che un passo indietro rispetto a “The Wrestler”.
jack_torrence  25/02/2011 00:52:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Maurizio; ho appena letto il tuo commento. Come al solito mi è molto piaciuto, in particolare ho apprezzato quello che io non avevo assolutamente notato, le considerazioni che fai in merito a scenografie e colori. Mi ha anche fatto piacere il modo con cui hai approfondito le differenze con "Repulsion".

Sono molto d'accordo insomma che questo sia un film molto di esibizionismo e poco di approfondimento, ma a quanto pare la stragrande maggioranza degli spettatori non la pensano come noi.

Un passo indietro (o più di uno) sicuramente rispetto a "The wrestler".
E ti posso confidare un segreto? Il mio "avaro" 6 e mezzo al "Cigno" è proprio per marcare la differenza con "The wrestler": cui avevo messo "solo" 7 (cioè "buono", e non è poco: neanche "The wrestler" mi era sembrato svettare per originalità né formale né dei contenuti).
andreapau  24/02/2011 14:36:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono d'accordo.
La "pretestuosità dei contenuti" è una tesi a mio avviso molto azzardata,indissolubilmente legata alla personale percezione.

Come anche la chiosa finale "....la grandezza sta tutta nell'esecuzione: è la padronanza tecnica e la resa spettacolare a stupire. Non la vicenda umana a turbare...."
Credo che sia invece una grandissima esecuzione di una disturbante vicenda umana,ovvero,la forma è perfetta rappresentazione di sostanza molto densa.
jack_torrence  24/02/2011 14:59:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Premessa: a me il film è piaciuto.
Infatti è un voto positivo (per me lo sono TUTTI i voti superiori al 6).

"Pretestuoso" è una parola che in italiano suona più negativa di "pretesto". Io penso che Aronofski abbia pensato più a fare un film di grande impatto, consapevole dei suoi mezzi, piuttosto che voler esprimere qualcosa di urgente. Per questo, la vicenda umana interiore della protagonista a me è sembrata appena approfondita.
Ho avuto l'impressione (non solo durante la visione: anzi, soprattutto ripensandoci bene) che il soggetto, come il suo sviluppo, sia frutto di un'intelligente operazione di scrittura fatta tutta a tavolino, senza peraltro poi nessun'idea o invenzione autenticamente originali...

Il film è strabiliante, mirabolante, e - per come è girato - chiaramente coinvolge e turba. Ma a me è parso tutto molto voluto e forzato, spinto all'eccesso, più per volontà di stupire che per una visione del mondo che Aronofski avesse l'urgenza sincera di esprimere.

Tu a riguardo la vedi in modo molto differente?

Grazie per lo spunto di confronto... ciao!
andreapau  25/02/2011 09:02:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che ti sia piaciuto o meno non è importante,perchè offri sempre fortissime motivazioni e spunti.
Insomma,ritieni che sia riuscito a mettere in scena una emozione che in fondo non prova,che sia poco sincero?
Sarà che non ho visto the wrestler,quindi non posso ardire paragoni...ma non ho trovato questa possibile tua interpretazione come un difetto.
Ritengo che questo film SIA la vicenda umana della protagonista,che ne sia il frutto.
Comunque,complimenti come al solito per il commento.
Sarei onorato se dessi uno sguardo al mio,grazie