IL CIGNO NERO regia di Darren Aronofsky

-La ragazza a casa NON c'era: è il sogno d'amore lesbico di Nina, finalizzato poi con l'odio ed il desiderio omicida simbolizzato dal cuscino e dal presunto soffocamento. La discoteca invece è vera, diventa sogno dal momento che va sul letto, la Kunis se ne va invece prima, ma avevano passato una serata insieme, confermata anche dal dialogo che hanno il giorno dopo.
-I graffi sono VERI: lei pratica automutilazione da tempo, infatti la mamma le dice spesso di smettere di grattarsi, e spesso lo fa anche per tutta la notte.
-Cassel e la sua amica sono una proiezione: Nina si vuole convincere che l'amica sfrutti il sesso per avere la parte, e vede quello che vuole vedere per confermarsi l'idea. C'è anche il fatto della maschera che trasfigura il maestro Cassel. Questa scena però avrebbe la stessa valenza se fosse reale, in quanto il suo scopo principale è proprio quello di alimentare in Nina la convinzione del tentativo di toglierle la parte. Nella Kunis lei vede la perfetta cigno nero, e questo la turba.