pompiere 5 / 10 14/12/2010 12:41:49 » Rispondi Da New York a una Londra che sembra New York. I luoghi dell'immaginario alleniano non cambiano. E nemmeno i personaggi, le storie, i temi. Abbondano le prostitute sceme, "adottate" come fossero dee da venerare, gli scrittori (toh, un ruolo vergine) in crisi creativa e i galleristi (un altro vergine!) arrangiati, le frustrazioni senili, i veggenti che richiamano scialbamente opere dedite alla magia e altresė pių compiute quali "Ombre e nebbia" o "Alice".
In un ritmo da misera soap opera, nel quale si trova coinvolto, suo malgrado, un cast super-lusso che comprende uno spento Hopkins, l'ingrassato e quasi convincente Brolin, la sprecata Naomi Watts e l'inutile Banderas, ci si impegna in una disperata e fastidiosa indagine su traballanti stati sentimentali e amorosi che ha veramente poco di charmante e troppo degli "squilli" di Charmaine.
L'ultimo film del grande Woody Allen č accogliente come un nido di vespe: arruffato nella sceneggiatura (accompagnata da una dottrinale voce off e priva di accenti frizzanti), disarmonico nella scelta degli attori (quasi tutti fuori parte e a disagio), piatto e vaporoso nella regia (non un movimento interessante o un'inquadratura rivelatrice). Il regista di "Manhattan" sembra proprio a corto di idee, e con il respiro affannoso di chi non ha molto altro da aggiungere a una carriera invidiabile. Avrebbe forse bisogno di un turno di riposo: speriamo che un'indovina glielo suggerisca, o che peschi la carta della prigione a Monopoli. Oggi come non mai gli č necessario un lifting artistico, parce qu'il n'entend plus la guitare.