renatodragonett 7½ / 10 18/11/2010 13:57:54 » Rispondi film fatto bene che spiega la storia affascinante di facebook e tutti i casini che sono successi per lo straordinario successo del social network.Non so se la storia raccontata sia quella vera ma sicuramente è raccontata bene , come belle sono le fotografie e le situazioni.Sicuramente nella realtà le ragazze centrano molto meno nel film.Bravo Timberlake come attore.Mi è piaciuto troppo la scena dove all'inizio crea il sito facesmash( si chiamava cosi mi pare) in poche ore e mezzo ubriaco.
Il film è stato girato in digitale e purtroppo dove l'ho visto io a rozzano spacecinema era su pellicola.male male.
Ma non ho capito perchè il socio copofinanziario che si fa il mazzo per cercare finanziamenti fino anew york viene estromesso dalla società e a sua insaputa gli viene fatto firmare un contratto dove la sua quota scenderà allo 0,3% dal 30 %iniziale.Forse era per vendicarsi del fatto di aver bloccato il conto correntedella società nascente?
Preso da: http://www.downloadblog.it/post/13086/eduardo-saverin-e-la-vendetta-del-cofondatore-miliardario-di-facebook
Mark zuckerberg insieme a Dustin Moskovitz, suo compagno di stanza nel college, si trasferisce a Palo Alto. Saverin decide invece di trasferirsi a New York, per uno stage presso la Lehman Brothers. Zuckerberg chiede tre cose a Saverin: dare una struttura alla società, reperire fondi e creare un modello di business. Il “rapporto a distanza” non funziona. Nascono incomprensioni che creano fratture insanabili, come quando Saverin decide autonomamente di far girare su Facebook e gratuitamente alcuni banner del proprio nuovo sito: Joboozle.
La mail di Zuckerberg è eloquente: una serie di accuse che vanno dall’aver creato un sito che potrebbe essere un competitor di Facebook, così come l’aver pubblicato banner gratuitamente:
You developed Joboozle knowing that at some point Facebook would probably want to do something with jobs. This was pretty surprising to us, because you basically made something on the side that will end up competing with Facebook and that’s pretty bad by itself. But putting ads up on Facebook to advertise it, especially for free, is just mean.
La goccia che fa traboccare il vaso è proprio la mancanza di fondi, fondi che Saverin avrebbe dovuto reperire e che invece vengono trovati da Zuckerberg. Zuckerberg cerca di portare Saverin in California, arrivando ad offrirgli “miglia” frequent flyer per gli eventuali spostamenti aerei. Saverin sembra però perso in un altro mondo, non presta attenzione a Mark e non svolge i propri compiti. Tutto questo però non toglie il fatto che abbia una quota importante nella società.
Zuckerberg riesce a coinvolgere Sean Parker, noto per aver cofondato Napster ed una serie di start up tra le quali Plaxo. Sean Parker prende di fatto il posto di Saverin, suscitando interesse in Peter Thiel, già fondatore di PayPal, e che sarà poi il primo vero investitore esterno di Facebook.
La questione Saverin si fa pressante, e proprio Peter Thiel suggerire il modo di “farlo fuori”. Creare una nuova società, comprare quella vecchia e varare un aumento di capitale ad hoc. In questo modo le quote sarebbero state “annacquate” facendo diminuire di parecchio il peso specifico di Saverin, in quel momento al 30%.
Tutto questo accade tra il 29 Luglio 2004, con la costituzione della nuova società, ed il 7 Gennaio 2005 quando formalmente la percentuale di Saverin scende al 10%, e cede di fatto tutte le proprietà intellettuali a Zuckerberg. E’ passato solo un anno dal lancio della prima versione di Facebook. Nell’Aprile del 2005, Saverin viene ufficialmente licenziato e costretto a lasciare ogni incarico.
Di chi è la colpa? Del noto cinismo di Zuckerberg? Del comportamento ambiguo di Saverin? Non conosciamo ancora tutti i dettagli del caso, ma è probabile che emergeranno lentamente. L’occasione ce la daranno le varie cause intentate tra Zuckerberg e Saverin, ma anche quelle tra Cameron Winklevoss, Tyler Winklevoss, e Divvya Narendra, ovvero i primissimi programmatori di Facebook, contro lo stesso Zuckerberg. E’ logico pensare che la realtà processuale possa fare luce su tutta la vicenda.
renatodragonett 19/11/2010 10:35:55 » Rispondi ok anche se non si capiva molto bene nel film, almeno io non l'ho capito.