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THE SOCIAL NETWORK regia di David Fincher

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jack_torrence     7½ / 10  15/11/2010 02:50:39 » Rispondi
La sceneggiatura di questo film è assolutamente strepitosa.
Di tutto rilievo sia lo sviluppo drammaturgico (che rende quasi thriller una storia che thriller non è), sia il livello dei dialoghi. In alcune battute, scambi al vetriolo, affermazioni a effetto sono distillati coscientemente i significati che il film vuole comunicare.

Impossibile fraintendere il fatto che in questa pellicola non si salva nessuno: non ci sono eroi, solo anti-eroi. Identificarsi in essi, o arrivare magari a farne ideale da imitare, sarebbe semplicemente raccapricciante. (Eppure è quel che temo molti adolescenti - e non solo - possano dire. "Figo, però, quello!" Terribile).

"The social network" è un'allegoria impietosa e vellutatamente implacabile di che razza di mondo sia il nostro, dove tutti siamo contro tutti, dove "arrivare" conta più della felicità. Soprattutto, dove la solitudine è divenuta un elemento inevitabile e imprescindibile delle nostre esistenze: proprio lì, nel "luogo" - facebook - dove si registra l'evanescente potenzialità di condividere la superficie di noi stessi con il resto del pianeta.
La volontà di "comunicazione" che ci rimane nasce come emulazione e dissimulazione.

Credo sia facile commettere l'errore di sviluppare, di questo passo, su questo film, dissertazioni filosofiche più o meno dotte, che prendano eccessivamente sul serio il film (scambiandolo per un trattato su facebook).

Ma il film è pur sempre uno specchio fedele abbastanza dei tempi che stiamo vivendo: una disgraziata era in cui le leggi fondamentali dell'economia liberale sembrano diventate regole del comportamento civile, della socialità e degli affetti, al punto da aver quasi annullato lo spazio che resta per qualsiasi altro valore (sentimenti, spiritualità, affetti, ...INTIMITA').
Basta vedere la scena al centro del film in cui la "ex" del protagonista rifiuta di alzarsi e uscire a discutere di qualcosa, che resta sconosciuto allo spettatore: sentire come si esprime e cosa dice, per capire che sta in quel breve dialogo la linea di confine...

Il film non va troppo nel profondo, però si muove agilmente sulla superficie, nella quale apre squarci sullo squallore desolante del vuoto che si cela al di sotto.
Quello che vuole dire lo racconta benissimo: "The social network" è il lucido ritratto di un mondo nichilista.

Ha un limite questo film? Sì: gira completamente attorno a un fenomeno di attualità, dandolo per inteso, perché tutti sanno di cosa si sta parlando. Sospetto sia troppo contiguo all'oggetto-facebook per poter divenire un classico.
Ma discutere senza aver ancora metabolizzato per bene la materia è anche questo un segno dei tempi. E il film ci si butta a capofitto.

PS Fantastica colonna sonora, di cui è co-autore Trent Reznor.