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THREE... EXTREMES regia di Chan-wook Park, Takashi Miike, Fruit Chan

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elio91     7½ / 10  04/10/2010 17:00:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film a episodi in cui si possono trovare tutti i pregi e i difetti del cinema orientale,dal manierismo fine a sé stesso allo stilismo dell'esagerazione. Però i registi chiamati sono tra i più interessanti anche a livello mondiale,e se Park un pò delude c'è un Miike che regala un'altra cosa da ricordare. Visivamente tutti e 3 sono splendidi da vedere.


1-Ravioli: voto 7
La storia che ha suscitato più scalpore di tutte e che ha disgustato tantissime donne. Come trama,a parte il cattivissimo spunto iniziale,c'è ben poco ma sorprende la critica al successo per cui si sarebbe disposti a qualsiasi cosa. Finale insoddisfacente,però,e ci sono troppi momenti di noia alternati ad altri di puro disgusto,il che sinceramente non era difficile quando tratti l'aborto in tale maniera.

2-Taglio: voto 7,5
Sempre una vendetta,tema prediletto da Park. Questa volta però il suo modo di fare cinema a tratti si rivolge contro il suo stesso autore (esattamente come la trama dell'episodio),toccando punte di un manierismo eccessivo. Bello il messaggio metacinematografico che non rende il tutto banale,ma se visivamente è meraviglioso gli sviluppi che prende la storia sono abbastanza prevedibili e non soprendono.

3-Scatola: voto 8
Siamo di fronte al lavoro più lirico,profondo e complesso dei 3. Miike tocca argomenti a lui cari come l'inconoscibilità della realtà (e della verità) in un incubo continuo che alterna momenti riflessivi ad altri angoscianti. è uno spettacolo da vedere,il suo svolgimento è di certo quello più originale rispetto ai suoi due compagni. L'uso di silenzi e di suoni troncati,di immagini che si ripetono e di montaggi che si alternano senza linearità permette di vederlo dall'inizio alla fine col fiato sospeso in attesa di vedere cosa succederà. Vale lo stesso discorso di Imprint: una storia di dolore e di perversione,un incubo o tutti e due? Piccola perla.