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THREE... EXTREMES regia di Chan-wook Park, Takashi Miike, Fruit Chan

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Alpagueur     6 / 10  13/11/2020 22:11:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I film horror americani (eccetto rare eccezioni che si contano sulle dita di due mani) sono spazzatura assoluta, le stesse storie riciclate e il disperato bisogno di conformarsi a un mercato adolescenziale generalista, ma solo con la compiacenza di scosse a buon mercato piuttosto che provare a toccare qualcosa di estremo (poiché la soglia del valore dello shock è stata alzata). I registi horror asiatici, d'altra parte, sono diventati maestri del loro genere, cosa evidente dalla crescente schiera di blockbuster asiatici e horror indie che ha ammassato gli scaffali anche delle principali catene di video in America. Sono particolarmente abili a manipolare immagini inquietanti e suoni e composizioni persino più inquietanti. Anche se, sfortunatamente, anche questo prodotto sta iniziando a diventare standardizzato semplicemente a causa degli enormi volumi di questi tipi di film che sono stati prodotti negli ultimi 20 anni circa. "Three Extremes' è un intrattenimento fantastico, per lo più originale nella sua narrazione fiabesca, ma è garantito che ti farà schifo, ti stranierà o sicuramente ti farà impazzire al punto che la quantità di violenza e sangue dei film di Tarantino ti sembrerà niente a confronto. I tre episodi (cortometraggi) sono: "Dumplings" (Hong Kong) di Fruit Chan, "The Cut" (Corea) di Park Chan-wook, e "The Box" (Giappone) di Takashi Miike. Il primo era dolorosamente ovvio nella sua direzione, quindi quando le rivelazioni sono arrivate, non ero per niente scioccato o mi sentito in pericolo. Il secondo, buono, ha come protagonista una comparsa del cinema che prende in ostaggio un regista ricco, bello e famoso e poi lo punisce per essere un ragazzo troppo "bravo" e "perfettino"...ma il finale mi ha completamente deluso. Il terzo, credo il migliore, decisamente inquietante, parla di una giovane donna che sembra rivisitare il suo passato in cui ha ucciso sua sorella dietro le quinte di uno spettacolo circense...qui però il regista sembrava voler fare più un film d'autore che raccontare una storia della durata di 40 minuti circa, ma la fine lo riscatta. Gli ultimi due, stranamente, sembrano materiale che, se mandato in onda in America e pasticciato dai soliti, sarebbero potuti essere episodi della famosa serie televisiva "Tales from the Crypt" ("Racconti della cripta"). Tuttavia, sono buoni e "strani". L'altra mia critica a questo film è che tutti si muovono nei discorsi a un ritmo così faticosamente lento durante la maggior parte dei cortometraggi. Ciò è particolarmente vero in "Dumplings", dove il regista e lo sceneggiatore evidentemente hanno ritenuto assolutamente essenziale far sentire ogni goccia d'acqua che gocciola o gorgoglio della gola o qualsiasi altra sensibilità acuta ritenuta necessaria (per cosa, non so). Alla fine della visione resta un imbarazzo inquietante e un disperato bisogno di recuperare il senso di normalità non discutendo del film e in effetti, cercando di reprimere i ricordi, anche se solo leggermente, dirò, che almeno il gli ultimi due cortometraggi, "The Cut" e "The Box", sono piuttosto strani, ma probabilmente interessanti da provare emotivamente. Per i deboli di stomaco direi di saltare i ravioli, che sono più che altro una commedia nera...il tema è ultra misogino: le donne faranno di tutto per rimanere giovani (al regista maschio qualcuno avrebbe però potuto consigliare di guardarsi i passi che gli uomini intraprendono per mantenere la loro forma e prestanza fisica, ma l'odio per le donne vende meglio) e ciò che sta accadendo sarà ovvio, chiunque abbia un po' di materia grigia in testa lo capirà molto rapidamente. È però abbastanza ben fatto e fila via in modo abbastanza indolore. Per i fan dell'horror asiatico, non aspettatevi nulla di "estremo" o fuori dagli schemi (tipo "Ichi the killer" per intenderci). Considerazioni finali: ho sentito che questo film è stato piuttosto lungo, specialmente per tre soli segmenti e per niente coinvolgente, ma darò questa lode: nessuna storia è sembrata oltrepassare il limite (di durata). In sostanza un film estremamente disgustoso, strano, bizzarro.