nocturnokarma 8½ / 10 26/01/2013 00:52:45 » Rispondi Con un elegante, maturo e ricercatissimo stile Miike ci accompagna in un limbo dove possono convivere dramma familiare, ossessione, ricerca dell'amore, e la follia che sfocia in tortura. Evocando tabù come la pedofilia, superando le costrizione della facile suspence (come del facile effetto gore), e descrivendo con la sensibilità orientale i ruoli della vittima e del carnefice.
Un cinema di genere non per tutti i gusti, e capace di entrare nello stomaco, poi nella mente. Lavora sottopelle lasciando un forte senso di malinconia più che di fastidio, di solitudine più che di cinismo.
Il cinema di Miike lo si può accettare o respingere, ma è un cinema assolutamente da vedere.