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AUDITION regia di Takashi Miike

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paul     9 / 10  29/05/2005 15:26:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo ed inquietantissimo. Ancora una volta, come già capitato in "Two sisters" e in "Dark Water" ho dovuto togliere il volume in certe situazioni o chiudermi gli occhi. Come in passato mi era successo solo per "L'esorcista", "Shining" e "Suspiria". Ancora una volta la dimostrazione che le idee e l'atmosfera contano di più di cento effetti speciali. Tutto appare alla fine malsano, chiaro ed ermetico allo stesso tempo. E' proprio la prima cosa, quest'aria malsana, che si contrappone all'innocenza della protagonista, che non solo ispira compassione per la sua limpidezza fisica, ma anche in virtu' di un passato che, forse, ha coinvolto anche nella nostra vita reale la maggior parte dei mostri e dei serial killer che noi conosciamo. Ma senza complicità o compiacimento.
L'angoscia che traspare alla fine è addirittura insopportabile, ma mai, ripeto, compiaciuta. E bisogna riconoscere al regista la volontà e la compattezza della pellicola nella sua totalità, che va rigorosamente fino in fondo senza alcun cedimento. Un pò come nei vecchi horror anni'70 e primi '80. A proposito: è da definirsi Audition un horror? Un thriller? Un noir? Un film psicologico? Personalmente non lo so, ma non ha importanza. Anche perchè ammetto la mia tutt'ora profonda ignoranza riguardo il mondo orientale, in particolare quello giapponese, sudcoreano e taiwanese, a quanto pare ormai l'unico in grado di proporre film di paura (ecco definiamo Audition un film di paura, disturbante) ancora decenti. Con la P maiuscola.

Questo genere di film va capito con l'ottica di stare entrando in un mondo nuovo, non solo dal punto di vista onirico-visivo, ma anche dal punto di vista tecnico: diversa posizione delle luci, diversa rappresentazione dei personaggi da parte del regista e del dop.
Per horror io intendo un altro genere, ma ripeto: quando vado a vedere questi tipi di film mi aspetto solo una cosa, ovvero il poter tornare bambino, con la paura del baubau, dell'ignoto, del doppio maligno che si cela all'interno di ognuno di noi. E forse è proprio questo che ci spaventa di più: sapere che noi tutti abbiamo un passato, vero od inconscio, un passato tra l'altro che può essere presente e che, aimè, potrebbe diventare futuro, pronto a venire fuori sempre, in ogni attimo della nostra vita.
Audition per questo è un film veramente disturbante, e forse, quando alla fine

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il figlio da un calcio alla protagonista, abbiamo quasi un seno di liberazione. In primis ho pensato: il finale poteva anche essere diverso, ma poi mi sono trovato totalmente d'accordo con il regista. I nervi dello spettatore erano già stati messi a dura prova.
Aenima  29/05/2005 15:40:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Miticuzzo commentino...
paul  29/05/2005 15:48:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
grazie (:
maremare  29/05/2005 20:17:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bel commento paul


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paul  30/05/2005 11:18:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
merci caro


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maremare  30/05/2005 21:46:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
prego ciccio