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VISITOR Q regia di Takashi Miike

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elio91     8½ / 10  18/05/2010 22:45:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se si accetta la condizione e l'estremismo della violenza di Miike questo Visitor Q può diventare,oltre che un'esperienza particolarmente disturbante e indimenticabile,qualcosa di diverso e di divertente.
Perché sembra orribile a dirsi ma si può anche ridere di una persona che durante un atto necrofilo scambia le feci del cadavere per l'ennesima punta d'orgoglio della sua virilità,per poi rimanere intrappolato a causa del rigor mortis.
O ridere di una persona che si ripara sotto l'ombrello per gli schizzi di latte che escono a fiotti dal seno di una donna.
Vedendolo,se si ha il coraggio e lo stomaco di vedere una cosa del genere,magari si può rimanere disturbati e schifati,distogliere lo sguardo. Oppure si può accettare il gioco dell'estremo del regista giapponese che assume tutto il film ad un registro grottesco non facilmente recepibile ad una prima visione,specie per chi a Miike non è abituato. Sotto questo punto di vista,molto più malato e inquietante Imprint della serie MOH.
Visitor Q è una feroce critica e uno sguardo estremo alla classica famiglia giapponese e alla sua perdita di senso e di ruoli .
Tutti nella famiglia del film hanno perduto il proprio ruolo in un circolo di violenza senza fine: il padre,giornalista,viene sodomizzato con un microfono da alcuni teppisti mentre fa un servizio sulla delinquenza giovanile e non ha problemi ad avere rapporti con la figlia prostituta e a filmare il figlio passivamente mentre subisce atti feroci di bullismo.
La madre viene picchiata nell'indifferenza generale dal figlio che sfoga su di lei la rabbia repressa delle sue violenze,si droga continuamente ed è costretta a prostituirsi in maniera squallida.
La figlia,che non abita più in casa,si prostituisce e non ha problemi ad avere rapporti con il padre sfot.tendolo pure quando lui non la soddisfa. Molto interessante notare come nella casa della famiglia ci sia un suo puzzle incompiuto che la ritrae.
Il figlio viene brutalizzato e molestato continuamente dai compagni e si sfoga picchiando la madre.
A turbare e "sfasciare" la famiglia perfetta interviene un uomo particolare,il Visitatore che dà il titolo al film,ed entra in scena colpendo con un masso il padre. Quasi come un brusco risveglio,lentamente sarà proprio il padre inetto a lasciare il posto di capofamiglia ad una Madre sempre più conscia del suo ruolo che le viene fatto riscoprire proprio dal Visitatore (emblematica la scena del latte). Il finale,forse la scena più poetica e rivelatrice del film,mostra una famiglia di nuovo unita sotto l'amore materno. Tutto grazie al Visitatore,che come ultimo regalo ha sempre il suo masso da tirare in testa a qualcuno.
In mezzo a questa storia di riappropriamento (anzi,di riaggiustamento) dei ruoli della famiglia ci sono sodomie,stupri,schizzi di latte,omicidi,atti necrofili e molta,tanta violenza.
Verrebbe da dire troppa e fine a sè stessa,ma non è così. Il messaggio che dà Miike,portato sullo schermo in questa maniera,non diventa mai autocompiacimento della violenza ma un mezzo per giungere ad imprimere nello spettatore una riflessione sulla società e la famiglia moderna. Lo fa in maniera cruda,proprio come un sasso che ci viene sbattuto in testa con violenza. L'effetto si farà sentire a breve,che ci piaccia o meno.
oh dae-soo  02/08/2010 20:06:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come mio solito, appena finito di scrivere, mi leggo gli altri commenti. Complimenti per il tuo, sono molti gli spunti in comune. Il mio voto è un pò basso, ma è un mio costume non dare voti altissimi a quei film che meriterebbero una seconda visione, come questo. A presto.
elio91  05/08/2010 10:37:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie,ho letto anche il tuo ed è un'analisi approfondita.
Direi che Visitor Q è stato l'unico film ad avermi scioccato ultimamente quando lo vidi,una vera mazzata. Poi l'ho rivisto e molte delle scene più cruente sono talmente irreali e volutamente ironiche che non ho potuto fare a meno di ridere, anche perché quello era probabilmente l'intento di Miike.