phemt 8 / 10 13/02/2007 12:03:11 » Rispondi Quando in un’opera si mischiano incesto, necrofilia, violenza, perversioni, sadomasochismo, droga, prostituzione, un venti minuti al limite del delirante, situazioni weird, altre grottesche o divertenti e momenti drammatici in un ora e venticinque minuti, buona parte dei registi finirebbe per buttare il film in “caciara” o tirare fuori un prodotto veramente trash… Takashi Miike con il suo stile registico unico e la sua perfezione stilistica (anche qui dove decide per un approccio semi-documentaristico) riesce invece a fare una profonda riflessione sul decadimento e sulla disgregazione della famiglia nipponica riunita e riavvicinata mediante l’intervento di un misterioso “angelo”… Un film abbastanza unico nel suo genere e alquanto spiazzante, morboso ma nel contempo estremamente elegante… Per pochi, ma imperdibile per quei pochi!