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VISITOR Q regia di Takashi Miike

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Requiem     8 / 10  01/05/2006 15:56:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' un film che non può lasciare indifferenti, che sia piaciuto o meno.

Indubbiamente la storia del visitatore che ricompone un nucleo familiare completamente dissociato fa riflettere, ma quello che colpisce, come avete già detto, è l'estremità del linguaggio del regista giapponese, che mette dentro qualsiasi forma di violenza, stupri , incesti, pestaggi, umiliazioni varie, mostrando il superamento sempre di ogni limite.
Miike tra l'altro gira in video, con pezzi amatoriali, girati dagli stessi protagonisti, il che conferisce ancora maggior forza alla violenza in scena (anche se l'idea di dare un impronta documentaristica, dai tempi di Tobe Hooper, è vecchissima).
Ma Miike, comprendendo di avere materia scottante tra le mani, esagera volutamente e si butta- a ragione - dritto dritto nel grottesco, e nel macabro.

La scena dei seni sarà ripresa in "Gozu" , ma se quest'ultimo è una perfetto mix di non - sense, condito con tutte le caratteristiche e gli elementi principali del cinema di Miike, "Visitor Q" è certamente più ambizioso, ma non saprei dire se anche + riuscito.

Io in ogni caso preferisco il Miike estremamente ironico e spensierato di "Ichi the Killer", e quello inquietante del suo capolavoro (tra i pochi che ho visto fra i suoi 75), "Audition", per me il migliore.