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AFTER.LIFE regia di Agnieszka Wojtowicz-Vosloo

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JOKER1926     7 / 10  10/11/2011 02:30:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ad illuminare il contesto de "After Life" è senza dubbio alcuno la trama che vuole una cupa ed estrema discesa in tematiche tenebrose come quelle della Morte, in tutto ciò la sceneggiatura impostata nel film americano svolge potenti funzioni.

"After Life" parte da un progetto originale, assolutamente, megalomane e di difficile realizzazione, qui abbiamo infatti un direttore di pompe funebri a confronto con una ragazza "morta", la narrazione striscia in cunicoli di genialità i quali possono anche ingolfarsi alla minima défaillance, la regia deve esser sempre sul pezzo, non cadendo mai nel banale; esame riuscito.

Infatti "After Life" gioca le sue carte molto bene nascondendosi dietro un'ambiguità studiata a tavolino ove non si riesce mai a capire con somma certezza l' "attività" svolta da Eliot Deacon (interpretato nell'occasione da un munifico Liam Neeson).
Eliot Deacon è un'icona che merita sicuramente un'analisi interpretativa, qui siamo di fronte o ad un "Caronte" moderno o ad un killer malato e visionario. La sceneggiatura non barcolla mai, persiste costante il dubbio, la diga dell'incertezza resta perennemente alzata.
A livello tecnico il tutto gira per il meglio, la fotografia svolge funzioni sublimi, colori freddissimi e metallici donano un qualcosa di positivamente "anormale" trasformando la pellicola in un magnifico esempio di horror "pitturato" ove sono i colori a scannerizzare umori e contesti di "After Life". Il cast è poi all'altezza della situazione.

Il film arzigogolato su tematiche non consuete e di difficilissima "addomesticabilità" riesce a vincere la sfida; il tema di partenza originale riceve da parte della regia un dignitoso sviluppo che porta di conseguenza apprezzamenti da parte dei critici. Ad occhio umano, senza scendere nei dettagli, stando al disegno e al fine del film americano, non si notano macchie e imponenti contraddizioni.