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A SERBIAN FILM regia di Srdjan Spasojevic

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lukef     3 / 10  27/09/2017 15:13:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non lasciatevi ingannare dall'ottima confezione, questo film è m*rda.
Non avrei aggiunto molto a quest'assunto ma viste le tante critiche positive, penso si meriti una disamina più analitica.
Partendo dal profilo tecnico, notiamo subito l'ottima fotografia, dall'inizo alla fine, con picchi di assoluta eccellenza nelle scene clou. Davvero la cura per i dettagli, la pulizia delle location e l'uso magistrale della luce facilmente portano a pensare si tratti di un prodotto raffinato (in alcune scene ricorda effettivamente Lynch). A tutto questo si aggiunge l'egregia colonna sonora, non altrettanto notevole ma comunque efficace e ben inserita.
Quanto alla recitazione invece, passiamo da un "buono" dei personaggi principali, a un "mediocre" delle varie put*anette che scimiottano espressioni e movenza da blockbuster americani (tipo Fast&Furious per capirci), a un "ridicolo" di alcuni personaggi marginali (e.g. i bodyguard che sembrano venuti fuori da na discoteca techno di 20 anni fa).
L'aspetto tecnicamente meno convincente è proprio la regia, che scade molto nello storytelling e soprattutto nella costruzione delle varie scenette funzionali alla trama, come le conversazioni al bar o cose del genere. Inutile rilevare che le scene più concitate siano nettamente superiori a quelle secondarie, elemento tipico (e comprensibile) dei registi alle prime armi.
Essendo comunque un'opera prima, sintetizziamo la parte tecnica con una promozione piena.
La schifezza riguarda invece il contenuto, privo di una qualsiasi connotazione artistica e concentrato unicamente sull'obiettivo di sconvolgere e scandalizzare con ogni mezzo. Partendo dal banalissimo sesso (inserito ovunque, fino al ridicolo) per poi crescere in una climax di violenza, pedofilia, necrofilia e chi più ne ha più ne metta. A grandi linee, sono gli stessi elementi che già aveva trasposto il buon Pasolini trentacinque anni prima, in un'epoca molto meno tollerante in materia di offesa alla morale.
Ma "Salò" disturbava non tanto lo stomaco quanto la mente, poichè la perversione ivi narrata era quella dentro ognuno di noi. Era il desiderio di trasgredire dal sesso convenzionale, sempre più inappagante per quest'uomo "nuovo" e portato sempre più in là, fino alle estreme conseguenze in un tutt'uno con il senso di oppressione e onnipotenza fascista e futurista del regime visto da Pasolini.
Un altro esempio di film disturbante è "Seul contre tous" di Gaspar Noè. I temi non cambiano ma il punto di vista è del tutto differente. E' dagli occhi del depravato protagonista che osserviamo tutti i suoi abomini, e l'immoralità non sta negli eventi descritti ma proprio nella narrazione in quanto tale, essendo essa stessa sottomessa alle emozioni del "buon" Seul (chi l'ha visto forse capirà).
Nella nostra slava pellicola non c'è nulla di tutto questo, ma semplicemente una ridicola storia di maniaci che fan cose disgustose.. ma in questo non si discosta molto dai vari splatter senza arte ne parte come Hostel e compagnia bella, semplicemente al posto di tagliarsi caviglie qua si fott*no cadaveri, ma non c'è molto altro. Qual è l'innovazione se non mostrare cose disgustose, comunque già viste, e perchè mostrarle? Cosa dovrebbe comprendere o provare lo spettatore? (Quella sparata sulla politica serba mi è sembrata solo un pretesto)
Non ci ho trovato ricerca nè poesia ma solo intrattenimento splatter infiorettato con un po' di tecnica. Magari a qualcuno piacerà, a me no.