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SOMEWHERE regia di Sofia Coppola

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Vikyg13     8 / 10  13/06/2012 01:41:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho visto Marie Antoniette. Il giardino delle vergini suicide è un film capriccioso, viziato.
Lost in Traslation ho sempre pensato fosse uno dei film più sopravvalutati di sempre. A parte una splendida Scarlet Johanson (in senso fisico non interpretativo) un Bill Murray mutilato e una regia a mio avviso troppo furba. Il film tutto è furbo, compresa la splendida scena finale che è messa lì per farti dimenticare il nulla visto sino a quel momento (ma senza riuscirci).
Eppure continua la mia ostinazione nel vedere i film della Coppola, una regista che con mia grande frustrazione continua a incuriosirmi.
Non ho visto in questo Somewhere la storia di un attore di hollywood annoiato dalla propria ricchezza (una storia che conosciamo ormai tutti e in realtà nessuno se non loro). Ho visto invece la storia un po' di tutti e un po' di nessuno, la storia delle cose che non si dicono se non in un film, la storia di una birra a pranzo e di una sigaretta che non ha alcun motivo di esserci.
La storia di una po' di sole e piscina o soltanto di una bella canzone che riesce ad alleviare l'immobilità esteriore del quotidiano.
Sì perché Somewhere non è immobile come i suoi film precedenti, è normale, perché racconta ciò che non accade in un film. E' immobile come la luce delle nostre giornate, ma è in movimento come le nostre anime. Un movimento continuo di pensieri, poche parole e sentimenti reali perché semplicemente vissuti. E Johnny mi è sembrato così vivo, proprio perché annoiato, schiavo di debolezze e dipendenze. Incastrato all'interno di piccoli sconvolgimenti esistenziali quotidiani, proprio come i nostri non come quelli di hollywood.
Somewhere racconta la famiglia fatta di frasi che non verranno mai pronunciate, di separazioni a cui nessuno si sottrarrà mai, di abbandoni anche quando si è uniti. Perché la vita è più grande di noi e così ci teniamo stretti il nostro piccolo io mentre percorriamo grandi strade che sembrano dominarci anche quando troviamo la forza di proseguire con determinazione.
La regia non è fredda e capricciosa come in passato. La regista sembra distaccarsi da sé stessa e avvicinarsi alla storia, avvicinarsi al pubblico. Insomma, la Coppola questa volta sembra finalmente essere arrivata da qualche parte, proprio come il suo film.