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SOMEWHERE regia di Sofia Coppola

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jack_torrence     6 / 10  09/09/2010 12:40:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Premessa.
Nel bene e nel male, questo è un film autenticamente minimalista.
Dove comunque la letteratura era arrivata almeno 25 anni fa: si intenda il libro di esordio di Bret easton Ellis "Meno di zero", citato dal protagonista di "Somewhere" quasi alla lettera in una battuta in cui afferma di sentirsi "meno di niente". Ellis per tematiche e ambientazioni; altrimenti si pensi al grandissimo Carver e alla sua capacità di esprimere tanto partendo (e rimanendo) al niente. Far risuonare uno strumento entro le pareti di una casa vuota.
Credo che il disappunto di noi spettatori che magari non amiamo alla follia il minimalismo (o viceversa l'esaltazione di chi vi legge pura poesia) siano fattori puramente soggettivi.
La ricerca di "qualcosa che succeda" è fuori luogo così come occorre distiguere nettamente il minimalismo statunitense dal lavoro "per sottrazione" tipico di una tradizione autoriale europea (che parte, forse, da Bresson). La differenza di sensibilità e di tradizione tra USA e Europa esiste e si fa sentire.
Infine, il film è diversissimo da Lost in traslation, che era più "vivo" e conteneva personaggi originali in una situazione originali. Qui la staticità è voluta. Probabilmente (valutazione ancora soggettiva) il valore di "Somewhere" può essere considerato inferiore (perché ci parla di meno) ma la ricerca stilistica c'è, non nel segno di un'involuzione ma di una voluta maturazione - in una certa direzione.

Poi potrebbe non essere la direzione che ci auguravamo e ci aspettavamo, ma è di nuovo una questione di premesse soggettive. Mentre un discorso critico deve prima cercare di spogliarsi di quello che avremmo voluto o preferito vedere.
Qui potrebbe iniziare il commento.
ferro84  09/09/2010 14:28:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Troppa ricerca stilistica a metà strada tra cinema verità e Nouvelle Vougue ma di fondo non ho capito quale sia stata l'esigenza di raccontare questa storia.
jack_torrence  10/09/2010 01:07:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Potrebbe essere che Sofia Coppola abbia voluto smascherare la vanità , il vuoto pneumatico in cui vivono i suoi colleghi e quanti frequenta sin da bambina?
Descrivere il mondo della fabbrica dei sogni in questo modo è una piccola rivoluzione. O siamo anestetizzati a tutto?
In fondo il protagonista intende essere una star internazionale.
Inoltre Sofia Coppola usa molta comprensione, e molta umanità, non è spietata.
Lo stile del film è maturo, non mi appare ricercato e fine a se stesso, anzi serve perfettamente lo scopo: di qui la mia sufficienza. Non sono andato oltre perché non amo granché il minimalismo duro e puro (non mi esalta, ecco), e poi perché il film secondo me non ha alcun valore aggiunto: in cuor mio gli preferisco Lost in traslation e Maria Antonietta. Quindi rappresenta un film meno importante, ma non un passo falso.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  12/09/2010 14:43:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che bello che qualcuno citi (e ami) Raymond Carver, scrittore fantastico
jack_torrence  12/09/2010 16:16:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
per quanto mi riguarda è uno dei più grandi narratori della seconda metà del 900.
Considerato (un po' limitativo?) il "padre del minimalismo", è di un umanismo miracoloso. I suoi racconti si fermano apparentemente alla superficie, spesso squallida, di ordinarie esistenze quotidiane, e lasciano al lettore scavare in profondità, come dentro abissi scarnificati di aggettivi.
Ciumi  13/09/2010 13:28:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusate se m’intrometto, il film della Coppola non l’ho visto, ma sto leggendo Carver (grazie Luca perché me ne parlasti tu durante una piccola discussione su ‘America oggi’ di Altman), e trovo sia uno scrittore splendido, immensamente rispettoso nei confronti dei transiti di vita che racconta..
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  16/09/2010 21:38:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie per aver seguìto il consiglio. Io lo amo tanto, è incredibile come riesca a raccontare il malessere quotidiano senza "alzar la voce"