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NON SI SEVIZIA UN PAPERINO regia di Lucio Fulci

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  15/10/2007 14:09:47 » Rispondi
A mio avviso la migliore opera di Fulci,un thriller che non lesina qualche scena splatter come nella miglior tradizione del mai dimenticato regista e che sfrutta una narrazione ben strutturata per mettere in scena un film cupo e realmente inquietante.
Tecnicamente parlando “Non si sevizia un paperino” è un piccolo gioiello ,Fulci lavora in maniera eccellente sulle inquadrature e sulle luci,sfrutta al meglio i paesaggi rurali in cui si svolgono i fatti mettendo in campo una storia a forti tinte oscure nonostante si svolga quasi per intero alla apparentemente rassicurante luce del sole.
Fulci condanna la chiusura mentale di alcune comunita’ che rifacendosi a superstizioni e rituali atavici scadono nell’ignoranza piu’ becera che li rende alla simili a belve incapaci di pensare razionalmente.
Il paese di montagna in cui si svolgono i fatti appare come una comunita’ chiusa,dove gli “strani” vengono additati e messi alla berlina,mentre i cosiddetti normali conducono vite solo in apparenza prive di ombre.Il mondo moderno sembra troppo distante ,solo un maestoso ed orrendo cavalcavia autostradale mostra come quella comunita’ non sia poi cosi’ tanto isolata dal mondo esterno.
Saranno infatti due estranei,due persone non residenti nel paese ,una ragazza esiliata da Milano per problemi con la droga (l’incantevole Barbara Bouchet) ed un acuto giornalista(il convincente Tomas Milian) a risalire all’assassino e a mettere fine alla catena di delitti.
Per la verita’ l’identita’ dell’assassino puo’ essere intuita senza particolari patemi,ma il film rimane incalzante e ben congegnato,qualche difettucolo lo si puo’ ravvisare,ma alcune sequenze come l’uccisone della “maciara” sono realmente magistrali.
“Non si sevizia un paperino” rimane un ottimo giallo che mostra la qualita’ di un certo cinema italiano spesso ingiustamente snobbato.