caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

G@MER (2001) regia di Patrick Levy

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø     1 / 10  07/07/2010 19:12:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ed ecco a voi un insalvabile cumulo d'immondizia scritto (ahahah!) e diretto da tale Levy, che per l'occasione si rinominò Zak Fishman; forse questo pseudonimo lo aiutò ad identificarsi più facilmente nella cretinaggine dei suoi personaggi, chissà, ma poco cambia: il suo prodotto è ugualmente un abominio su ogni fronte.
Quando decidi di fare un film di questo genere le probabilità di fallimento totale sono altissime. Se poi non fai neanche uno sforzo minimo per emergere dal mucchio, questi sono i risultati: storia praticamente inesistente*, protagonista e contorno indecenti, situazioni abbondantemente oltre il ridicolo e chi più ne ha più ne metta.

Ma poi se uno in vita sua tocca solo giochi alla wipeout, dove l'uso del cervello rasenta lo zero, è naturale che non possa ideare qualcosa di meglio di un peto.


*SPOILER, da qui in avanti.

Trama: un tizio piuttosto sfìgato e neanche molto sveglio vuole creare dal nulla il videogioco del secolo (che in realtà è una cagàta come un'altra, ndr) e con l'aiuto di altri tre tonti fa una demo. Una delle maggiori industrie di vg gli fa firmare un contratto-frode rubandogli l'idea. Vorrà vendicarsi.

Avrei TANTO voluto vedere il copione di questo capolavoro, e ora mi piacerebbe affrontarne ogni singolo aspetto terrificante, ma dato che tanto non lo guarderà nessun altro dopo di me [spero] e che nessuno si filerà di striscio questo commento [spero anche questo, si sa mai che qualche masochista poi mi attribuisca colpe], riporterò solo qualche dettaglio saliente:

- un signor nessuno - sprovvisto, peraltro, di un barlume di carisma - riesce a parlare in privato con un responsabile dell'industria videoludica semplicemente picchiettandogli la spalla e dicendo 'hey, ho un'idea per un videogioco geniale' (...) durante una manifestazione pubblica. Chi è che non può, al giorno d'oggi?

- il pezzo grosso di cui sopra accetta di sviluppare l'idea se gli verrà portata una demo valida, in base a due disegnini e un paio di mossette live action dimostrative da parte dello sfìgato. Requisiti minimi: ubriaco fracico e alla canna del gas.

- esilarante la scena del reclutamento del pirla sposato, sotto minaccia: uno dei tonti manda avanti la sorella a fare la troja col malcapitato, e lui e lo sfìgato lì davanti a filmare... filmare il nulla, poi. No, non rende a parole, idiozia allo stato puro.

- logicamente produci una ed un'unica demo, e la consegni senza farne copie e senza ricevere alcuna garanzia, ovvio. Sorvoliamo poi sul contratto che naturalmente tu non leggerai e, altrettanto naturalmente, conterrà la clausola che ti farà perdere ogni diritto sul gioco.

- incredibile la semplicità con la quale viene violato il sistema di sicurezza dell'industria e con cui il capo si fa impollare dal gruppetto degli stessi allocchi che aveva fregato; François Pignon non avrebbe saputo fare di meglio.

- le zòccole si sprecano, anche quando non ce ne sarebbe minimamente bisogno (vedi moglie del pirla sopra), e questa è la parte più verosimile di tutta la sceneggiatura.


Ma, davvero, ci sono decine di altre cretinate. Carine soltanto due cose: la scena dell'inseguimento e quella della lotta contro un sabotatore, poiché entrambe in CG animation; queste migliorerebbero la valutazione, ma il pezzo grosso è un incrocio tra Angelina Jolie e Patty Pravo e quindi il voto non può che risprofondare ad 1.