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THE RECORD regia di Gi-hun Kim, Jong-seok Kim

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Ciaby     6 / 10  01/07/2010 18:41:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un "So Cos'Hai Fatto" in trasferta coreana.
Sembra che a fine anni '90 ai giovani coreani siano piaciuti da impazzire gli slasher americani post "Scream", così tanto da indurre i registi connazionali a realizzare teen-horror americaneggianti, realizzando in un solo anno tre horror del genere: l' inguardabile "Nightmare", il piacevole ma prescindibile "Bloody Beach" e, appunto, questo "The Record".

Un film che, come da copione, parte da un'idea risaputa e scopiazzata dal già non esaltante horror yankee "So Cos'Hai Fatto", per poi dimenticare completamente la sceneggiatura in modo da mettere in piedi inseguimenti, sangue e brividi, fino a giungere al classico colpo di scena con assassino imprevedibile. Lo schema è lo stesso degli horror "Scream": Un assassino incappucciato fa fuori ragazzini che cercano di difendersi con gli oggetti più disparati, lottano per la propria vita, ma alla fine vengono, comunque, affettati. Restano superstiti solo quelli fighi che, puntualmente ammazzano l'assassino imprevedibile e risolvono il mistero.

Se non si vogliono mettere i puntini sulle "i" il film è anche piacevole e divertente: è realizzato molto bene (in linea con le produzioni coreane), con un ottimo ritmo (forsennato e teso) e offre qualche spunto splatter abbastanza inquietante, in grado di infondere pochi, ma buoni brividi sulla schiena. Ovviamente non mancano scene abbastanza ridicole (la caduta in rallenti della professoressa dal tetto del palazzo)e momenti in cui la sceneggiatura è letteralmente buttata nel vento (i ragazzi sembrano trovarsi, guarda caso, in posti che non conoscono, ma dove puntualmente spunta il killer che li insegue), ma ci sono anche idee molto valide e disturbanti (il braccio appeso a mò di trofeo nel mattatoio), che sanno il loro fatto loro.

Certo, anche la recitazione è pessima: il cast è il solito agglomerato di bellocci e stradio**, incapaci di fare una minima espressione facciale (indimenticabile la ragazza che, inseguita dall'assassino, si veste [???] per poi "Urlare" "Oddio, qualcuno mi salvi" con la stessa intonazione di come direbbe la frase "Un caffè, per favore")e la colonna sonora è formata da brani "trendy" dance e rock, ma perlomeno i due registi riescono nel tentativo di non annoiare lo spettatore, offrendogli un luna park horror divertentissimo e coinvolgente.

Solo per gli appassionati del genere, quindi. Per gli altri: passate oltre.