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UN LAC regia di Philippe Grandrieux

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gianfry     7½ / 10  11/07/2012 15:27:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Terzo lungometraggio di Philippe Grandrieux presentato nella sezione Orizzonti di Venezia 65, personalmente il migliore dei tre (Sombre, 1998 / La Vie Nouvelle, 2002). Lo stile sperimentale del regista è ormai inconfondibile: un film composto da lunghi e profondi silenzi, buio impenetrabile, immagini traballanti e primissimi piani realizzati con la tecnica dell'out of focus. L'incipt ha un impatto fortissimo: il silenzio del bosco rotto dal rumore dell'ascia che spezza gli alberi, la crisi epilettica in mezzo alla neve, la cinepresa che accompagna ritmicamente i sussulti del giovane, poi lo sfinimento, l'offuscamento della vista, il cavallo bianco che sembra osservare l'accaduto, l'occhio del cavallo, un sussurro nel suo orecchio....
Un Lac è cinema invisibile e sensoriale, la visione è negata a favore della percezione. In Un Lac tutto risulta cupo, ovattato e straniante, vissuto in uno stato di semicoscienza dove gli ambienti sono annebbiati, come la densa nebbia che avvolge il bosco al mattino, dove i personaggi appaiono immersi in un mondo distante e surreale. Eppure, nonostante ciò, il cinema di Grandrieux affonda nella realtà come non mai, le emozioni, le paure e i sentimenti che i protagonisti vivono sono realmente percepibili e palpabili: la neve che fiocca sul viso, Il respiro della fatica dopo aver abbattuto un albero, assaporare una bevanda calda per scaldarsi dal freddo. Tutto si può sentire e toccare, come le mani di Liv (la madre), che immersa nella sua oscurità tocca il volto di Jurgen e abbraccia la figlia Hege, in procinto di abbandonare quelle terre innevate. E il lago del titolo fa da tramite: è il mezzo che allontanerà Hege dal nucleo famigliare e soprattutto da Alexi, ma per quest'ultimo, potrebbe anche essere la via verso un futuro migliore.... Noi non lo sapremo mai, il finale resta aperto, con madre e figlio che ritornano verso casa, scomparendo nel buio del bosco.
Bellissimo ma per pochi eletti... e in questo caso veramente pochi!