Marco Iafrate 8 / 10 17/10/2007 22:14:29 » Rispondi Gran bel film, un cult, essenziale nella sua durezza, nella sua violenza, senza inutili esagerazioni o gratuite scene di sangue tanto care ai film americani di adesso. Il protagonista (un grande Charles Bronson) subisce una violenza [ indiretta perchè colpisce la sua famiglia ] ed indiretta è la sua reazione [ la vendetta è trasversale ]. Il film è logicamente una denuncia al sistema giudiziario, il cittadino che subisce una violenza si fa giustizia da solo diventando suo malgrado quasi un eroe ammirato dalla stessa polizia che arriva a chiudere un occhio anche di fronte ai suoi omicidi. Il tema sembra apparentemente semplice e stereotipato ma non lo è, non lo è perchè adesso, ancora più di allora, di fronte a tanta violenza gratuita alberga nei sentimenti della gente la sensazione che, purtroppo, per rendere giustizia ad un supruso si debba agire per conto proprio, è un gatto che si morde la coda, l'individuo non può rappresentare la legge, si innescherebbe una spirale senza fine, ce lo insegna proprio l'America dove il 90% dei cittadini possiede un'arma da fuoco, ( detenuta legalmente per legittima difesa ) e gli omicidi sono all'ordine del giorno, senza contare le stragi nei college tristemente note. L'essere umano è stanco della violenza, ma ne è circondato, e ne subisce il contagio come un virus, lo stesso che ha contaminato il mite architetto di New York.