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GLI OCCHI DI TOKIO regia di Jean-Pierre Limosin

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Ciaby     8½ / 10  01/07/2010 18:23:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Jean-Pierre Limosin è l'occhio straniero (francese) che spia con cura e dedizione una cultura che non è la sua, ma alla quale è tremendamente affascinato (nonostante abbia fatto anche film francesi al 100% ritornerà al Giappone con il thriller "Young Yakuza", del 2007) , talmente affascinato da sembrare un artista giapponese al 100%. La regia, la realizzazione , la narrazione, la gestione di spazi e corpi: tutto sembra talmente nipponico da annichilire.

"Tokyo Eyes" è un bellissimo dramma che, più che sulla trama, si concentra sui corpi, gli sguardi e sui sentimenti, insistendo sulla bellissima metafora dell'occhio, impercettibile nella metropoli, in quanto piccolo dettaglio, ma in grado di dire molte cose. L'occhio, ma non solo, nel film vengono presi in esame anche quegli espedienti attraverso il quale è possibile vedere: vetri, finestre, schermi... il tutto girato come se fosse un videoclip d'autore, tremendamente curato dal punto di vista visivo e formale, con musica elettronica anni '90 e con un'attenzione smisurata nelle espressioni dei personaggi.

Il cast stellare, tra cui spicca una magnifica e purtroppo poco conosciuta Hinano Yoshikawa, che oltre che essere una bellissima ragazza, è anche un'attrice talentuosissima che, con un affascinante Shinji Takeda e il solito, superbo, Takeshi Kitano (in un cameo ambiguo e simpatico) completa il triangolo attoriale tra i più affascinanti mai visti.

Qui la trama conta poco, sebbene sia intrigante. Conta la cornice: le emozioni. Nulla è diretto, concreto. Qua tutto viene lasciato al caso, come se fosse la vita vera, dalla quale non ti aspetti nulla. Poesia urbana estrema, che non rinuncia a sequenze di un impatto visivo devastante (Hinako che si accascia contro una finestra e guarda i grattacieli di Tokyo dall'alto, come se volesse abbracciare quell'immenso mondo e farlo suo) e che, alla fine, si fa fatica a dimenticare.

Consigliatissimo, sebbene molti non abbiano capito la spontanea bellezza di questo film che, pur essendo lontano dal capolavoro, è degnissimo di nota. Uscito anche in Italia, ma solo in dvd da noleggio e per brevissimo tempo, per poi subito riscomparire nell'ombra. Peccato, un seducente gioiellino come questo avrebbe meritato un tutt'altro accoglimento.