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TUTTE LE MATTINE DEL MONDO regia di Alain Corneau

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elio91     8½ / 10  24/08/2012 23:52:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Maestro, posso chiedervi... un'ultima lezione?"
"Signore, io posso tentare una prima lezione."

Carpire l'essenzialità musicale ed artistica, valorizzare il silenzio in un film che fa della (appunto) musica il filo portante, è scelta che può rivelarsi tanto riuscita quanto fin troppo supponente e quindi portare ad un risultato controverso.
Questa splendida pellicola è un eccezione al secondo caso; la grazia che la pervade è qualcosa di raro da vedere, anche se i film in costume hanno spesso questa caratteristica. Gli ambienti immersi nella natura, lo stile di riprese che alla lontana ricorda inevitabilmente il Barry Lyndon kubrickiano, sembra essere stato tanto studiato che pare di trovarsi di fronte ad un film perfetto; quasi (o magari lo è) un dipinto in movimento.
Una pellicola che valorizza d'altro canto la disciplina ferrea, la freddezza e il gelo della vita IN musica; e dei rapporti tra il maestro e l'allievo, il primo che vive di rimpianti e musica che non scrive né vorrebbe tramandare, ma bensì suonando per sé stesso e rievocando il fantasma di una moglie andata via troppo presto (ma qualunque momento sarebbe stato troppo presto, lo capiamo bene); l'allievo talentuoso che suona bene, anzi in maniera eccellente ma non fa musica.
I rapporti che si intrecceranno determineranno la scoperta che è il rimpianto ad elevare l'uomo oltre sé stesso. Nessuna consolazione anche se il finale sembra avere in maniera propizia rievocato i fantasmi per dare una chiusura dolce al tutto. Si sfuma sul faccione di un Depardieu (padre) fisicamente sempre più ingombrante e anche per questo motivo più espressivo, piangente e coperto da un parruccone e dal trucco che non ne nascondono i gonfiori e i rimpianti. Adesso lui sta suonando, ora c'è davvero, infine come nell'inizio, la Musica.
Particolarissimo lo stile di "Tutte le mattine del mondo", diviso tra l'algido che rappresenta il distacco di Saint-Colombe e gli scoppi di passione irruenta, quasi sempre distruttiva. Interpretazioni magistrali per una piccola gemma che sembra quasi essere stata dimenticata nonostante l'indubbia bellezza che contiene in sé. E i rimpianti.