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TUTTE LE MATTINE DEL MONDO regia di Alain Corneau

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dobel     10 / 10  10/12/2011 20:49:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Penso sia l'unico film in grado di descrivere la figura di quello che dovrebbe essere un musicista. La vicenda terrena di Saint-Colombe (compositore esistito e del quale rimangono diverse partiture benché non se ne conosca la biografia), viene descritta in tutta la sua austerità, attraverso una fotografia splendida, un'ambientazione perfetta, ed un linguaggio letterario (il libro da cui il film è tratto e che segue quasi parola per parola è di Pascal Quignard) la cui sobrietà va di pari passo a quella della creazione musicale per viola da gamba di Saint-Colombe. Il musicista descrive moti interiori dell'anima e dello spirito; non è un intrattenitore, un imbonitore, non fa e non dà spettacolo. La sua attività è quella del celebrante che vuole penetrare l'essenza delle cose, lontano dal mondo, lontano dai riflettori, lontano dal potere. Rifuggire la luce per accompagnarsi alle ombre, è questo lo scopo. La sfumatura, la leggera inflessione, l'approfondimento progressivo degli abissi che ci portiamo dentro. La ricchezza, il successo, il clamore, tutto è contro la sincerità della creazione; tutto concorre a sporcare la purezza dell'idea e dell'ispirazione. Ma è lo scopo della musica ad essere il protagonista di questo film: non intrattenere, non evadere, non divertire. Chi cerca divertimento nella musica non guardi questo film e non legga il racconto da cui è tratto. Lo amerà chi, di fronte alla bellezza, rimane atterrito, spaventato, quasi irritato e ammutolito. Lo amerà chi non cerca divertimento (ove questo significhi scantonare dalla strada principale). La musica non fa deviare, ma riporta nella direzione opposta, all'interno della propria anima...non è un viaggio piacevole.