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HEARTLESS regia di Philip Ridley

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  10/02/2012 11:33:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nel più tradizionale dei patti faustiani il giovane fotografo dal volto deturpato si affranca dalle sue insicurezze aiutato subdolamente da un demonio che sembra appena uscito da un concerto rock.La vita sembra finalmente sorridergli ma ovviamente la fregatura è dietro l'angolo.
Ridley torna alla regia con un film straordinario solo nella parte introduttiva,quando il mix tra orrore soprannaturale e quello intimo di un ragazzo che si trova regolarmente ai margini del mondo genera enormi aspettative, mettendo a nudo con delicatezza i tormenti del protagonista interpretato da un Jim Sturgess non particolarmente espressivo.
Fenomenale la scelta delle minacciose location urbane,sfondo di questo estremo percorso di maturazione in cui la semplicistica moraletta, fiancheggiata da un epilogo marpione,finisce con lo svalutare questa storia di emarginazione all'interno di un contesto ambientale già border-line.
Incredibile come "Heartless" autosbugiardi le proprie credenziali da capolavoro.Tutta colpa dei troppi argomenti che non trovano sbocchi convincenti all'interno di uno script balordo che perde di consistenza già durante la contrattazione del mefistofelico accordo, durante il quale alla puzza di zolfo si sostituisce quella di bruciato, e purtroppo non per via dell'eccezionale scena di barkeriana memoria in cui la farfalla sbuca dalla crisalide tornando a nuova vita.
Troppe le forzature e i simbolismi da due soldi,inoltre Ridley riesce a creare tensione con abilità disarmante ma sarebbe da uccidere per come riesce a sciupare tutto nel giro di pochi secondi.Tanto per intenderci durante l'apparizione dell'"Uomo delle Armi", in cui un Eddie Marsan sempre abilmente sopra le righe spacca,la scena autorizzerebbe a presagire il meglio, almeno finchè l'inviato del demonio non sfodera il bastoncino da rabdomante mandando in vacca la tensione costruita in precedenza.
A ciò si deve aggiungere un finale poco persuasivo nelle sue delucidazioni, dietro "Heartless" c'è un'invidiabile capacità di abbindolare senza però padroneggiare la giusta scioltezza narrativa e la lucidità per chiudere in modo soddisfacente tutte le parentesi.
Non male in definitiva,anche se innervosisce vedere sprecata un'occasione simile.