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IL GIARDINO DELLE VERGINI SUICIDE regia di Sofia Coppola

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Yosseph     7 / 10  12/10/2010 08:04:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Michigan, anni Settanta. Le sorelle Lisbon incantano i ragazzi del quartiere. Giocano con loro, li prendono in giro, li seducono e poi, proprio quando i ragazzi pensano di essere sul punto di “concludere”, si suicidano. Era solo tutto un gioco crudele, un dispetto ai genitori che le avevano soffocate nelle maglie di un'educazione rigida e conformista? Oppure si trattava di un incosciente disperato grido di aiuto e infine una liberazione da una vita che odiavano? Con Il giardino delle vergini suicide Sofia Coppola, al debutto come regista, affronta un tema delicato e intricato: il suicidio e in generale la dimensione adolescenziale.
La Coppola, mai del tutto convincente come attrice, rispetta invece le grandi aspettative dietro la macchina da presa. Ha un talento visivo sorprendente: immortalare il volto triste di Lux (interpretata da una magnetica Kirsten Dunst), traslucidamente sovrapposto a un pittoresco campo di erba con un magnifico ciel soleggiato sopra, è qualcosa di ipnotico e stranamente inquietante.
L’atmosfera poi, onirica e alienante, è quanto di meglio si possa rendere in questo contesto, enfatizzata dall'uso virtuosistico della luce e dalla superba ed elegante fotografia di Lachman.

Raffinata ed intensa, quest’opera d’esordio è un incantevole racconto di scoperta pubescente, è la percezione di un'esistenza che si interrompe prima di essere corrotta.