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VIVERE E MORIRE A LOS ANGELES regia di William Friedkin

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hghgg     9 / 10  04/12/2014 11:39:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci voleva William Friedkin per girare uno dei più grandi polizieschi nella storia del cinema, ci voleva lui per dirigere uno dei film più moderni, rivoluzionari, crudi e spietati dell'intero genere. Un film che adoro incondizionatamente sotto tutti i punti di vista e lo adoro soprattutto perché ad ogni visione mi stupisco di come Friedkin sia riuscito a coniugare tanto bene l'intrattenimento totale e il divertimento insieme con una tale cupezza, con un simile pessimismo e con colpi di scena tanto devastanti.

Ne esce un film eccezionale, solido nel montaggio, nell'uso delle musiche, con grandi prove degli attori e una regia strepitosa, una grandissima fotografia e con una sceneggiatura a volte un po' traballante ma che si regge in piedi grazie ad invenzioni e colpi di scena tra i più rivoluzionari nella storia del genere.

"To Live and Die in LA" è assolutamente un film senza speranza, senza vie d'uscita, senza salvezza e redenzione, senza legge e senza giustizia (il finale, strepitoso, la dice lunga su questo), crudo e realista nei temi e nella storia; eppure Friedkin riesce a sviluppare il tutto mettendoci dentro anche un lato il più "tamarro" possibile, il lato "tamarro" dei più plasticosi anni '80 ben identificati dalla storica soundtrack di Wang Chung e davvero io non ho mai sentito pezzi "Synth-plastic" tanto ben valorizzati come in questo film. Già solo i titoli di testa, con l'ottimo lavoro di montaggio e la grande sequenza che mostra il processo con cui vengono creati e stampati dollari falsi, accompagnata dalle incalzanti note di Chung, vale il prezzo di due biglietti.

Risultato ? Un capolavoro che riesce ad essere drammatico, pessimista, divertente e sopra le righe tutto al tempo stesso e con equilibrio perfetto. Certo il lato "nero" del film è quello più importante, quello seminale per il genere e quello che colpisce di più, fin dalla morte del vecchio collega e "gemello" del protagonista, elemento scatenante della personale caccia all'uomo di Chance contro il falsario e assassino Masters; impossibile però prevedere cosa succederà nel finale, impossibile non rimanere interdetti dal colpo di scena (e di fucile) ad una quindicina di minuti prima del termine. Più prevedibile la scena nel magazzino incendiato, ma comunque strepitosa per effetto, emotività e per l'abilità di Friedkin alla regia. Il finale vero e proprio, come detto, l'ho sempre trovato straordinario.

Ma è tutto il film che non ha momenti di cali e così seguiamo la discesa del vendicativo protagonista nell'illegalità; agire al di fuori della legge per aiutare la legge e fare giustizia, rubare denaro (con risvolti ancora una volta imprevedibili e problematici) per pagare la commissione di denaro falso e incastrare un assassino. La sete di vendetta e il vortice di illegalità in cui il protagonista cade trascinando il collega e in parallelo le azioni del "cattivo" ( tra virgolette perché alla fine qui dentro sono tutti, TUTTI, pezzi di mèrda, non se ne salva mezzo) ci trascinano in un vortice nero (ma ritmato da dio e divertentissimo) senza fine, stracolmo di sequenze e dialoghi da antologia, scene memorabili a go-go e pessimismo senza fine per poi sfociare in quei 15-20 minuti finali che da soli potrebbero valere una carriera e che probabilmente hanno cambiato un genere.

E poi c'è la scena tamarrona che assieme è una scena registicamente straordinaria, grande cinema e scena action del càzzo tutto assieme, quella corsa folle, quella fuga a tutta velocità contromano sulle strade trafficate di Los Angeles rimarrà giustamente nella storia del cinema, la regia di Friedkin qui riesce letteralmente a farti entrare con loro nel veicolo, grazie alle riprese spesso in soggettiva, il che rende tutto decisamente più emozionante. Tensione e cagàta in mano dei due che diventano più che palpabili e coinvolgimento mio a +9000, si insomma c'avevo i capelli tutti dritti sulla testa finita questa (lunga) sequenza ansiogena... (Minghia la parte del treno, minghia quando arrivano sull'autostrada...). Immenso Friedkin.

Ma ribadisco, la parte migliore sta in quei 15 minuti finali anzi sta in quei 2 improvvisi secondi in cui



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Realismo appalla, da questo punto di vista, e un bel po' di crudezza.

E poi c'è il finalissimo, l'altro momento migliore, con quel secco "tu adesso lavori per me" che è uno spettacolare riassunto di tutta l'ineluttabile crudeltà del film, un eterno ritorno del pessimismo e del cinismo, sono TUTTI del figli di pùttana e anche il buon Vucovich non ci mette tanto a dimostrarlo, per fregare un'altra delle figlie di pùttana che popolano il film. E son tutti personaggi complessi eh, non è che sono strònzi e via, sono strònzi o per scelta o per sopravvivenza e sono tutti caratterizzati molto bene, con un ottimo approfondimento psicologico e tutti proprio tutti i personaggi finiscono con l'essere memorabili se non indimenticabili.

Per finire un plauso ad un giovane e impressionante Willem Defoe in una delle sue interpretazioni più convincenti, grande e indimenticabile falsario-psicopatico e assassino. E bravissimo William Petersen che con questo e poi con "Man-Hunter" di Mann in due anni si è guadagnato un posto nella storia del cinema poliziesco, con merito. Bravo anche John Pankow e così anche una bellissima e convincente Darlanne Fluegel ("C'era una volta in America" c'era anche lei in quel film monumento), entrambi ben capaci di sviluppare le psicologie dei loro personaggi e il finalissimo di cui parlavo è tutto loro, lei "vittima" e lui "carnefice" (a proposito, Pankow è fantastico nell'ultima scena e a dire il vero pure lei). C'è anche una memorabile Debra Feuer e una grande interpretazione in una piccola parte per John Turturro, all'epoca attore in fasce ma già talentuoso.

Che dire per me è il capolavoro assoluto di William Friedkin, uno dei migliori polizieschi di sempre, un pozzo nero in cui sarò affondato una decina di volte ormai. Strepitoso.
Jean Marie  18/06/2018 17:16:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
http://www.filmscoop.it/film_al_cinema/vivereemorirealosangeles.asp?Nickname=Jean%20Marie#NicknameFind
_Hollow_  15/12/2014 00:57:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo poliziesco ma ti dirò, visto che hai tirato fuori Manhunter di Mann, a me è piaciuto più quello di "Vivere e morire a L.A." ... lo trovo un po' più "eterno" e meno etichettabile come anni '80.
hghgg  15/12/2014 13:57:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche "Manhunter" è un grandissimo film, anche se un po' meno rispetto a questo, per me. Ma siamo ai dettagli, due pietre miliari del poliziesco, anche se il film di Mann è anche un Thriller, questo no. Grande cinema in entrambi i casi.
ferzbox  04/12/2014 13:36:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ahhhhh...cosa hai tirato fuori....me lo rivedrò al più presto mio caro Hghgg. ;-)
hghgg  04/12/2014 13:38:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Felicissimo se ti ho stuzzicato a ri-vedere un simile film :)