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THE HITCHER - LA LUNGA STRADA DELLA PAURA regia di Robert Harmon

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Leonard Shelby     6 / 10  18/11/2010 18:40:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I commenti entusiasti che precedono il mio mi hanno tratto in inganno, ho trovato questo film deludente.
L'idea era molto accattivante, la resa non all'altezza delle attese...
La durata è tutt'altro che elevata, ma mi sono annoiato a morte tanto da doverlo guardare a più riprese.
Come mai?
Semplicemente perchè tutti questi brividi lungo la schiena non li ho provati.
Per carità, ci sono alcune scene molto buone ma il ritmo è blando, l'azione dispersiva...
Considerato un thriller/horror, è bene precisare che questo è un thriller.
L'horror è appena appena abbozzato, anzi direi volontariamente evitato, basti pensare al fatto che le scene più pesanti non vengono mostrate.
Una scelta assolutamente incomprensibile che limita il potenziale che indubbiamente il film possiede.

Ma ben più grave è la mancata spiegazione dei fatti.
A mio parere questo è un tipo di film dove deve essere lasciato poco spazio alle interpretazioni personali, ci devono essere certezze.

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Invece il cast è perfetto.
Buona l'interpretazione del malcapitato protagonista e di un livello superiore quella di Rutger Hauer...
Io comunque continuo a preferirlo come Roy Batty, almeno lì le sue azioni hanno un perchè.

La sufficienza gliela dò ma fatico a comprendere la reputazione che si è creato questo film.
guidox  18/11/2010 19:17:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
provo a risponderti.
per prima cosa, si deve mettere ovviamente in conto il gusto personale, non sempre quel che è bello per me è bello per tutti, magari neanche per la maggioranza.
nel caso specifico poi c'è da tener di conto la data di uscita di questo film, perchè tu l'hai visto in questi giorni per la prima volta, io invece 20 e passa anni fa e l'approccio non può essere lo stesso....anche se devo dire che l'ho rivisto un altro paio di volte e le buonissime impressioni mi sono rimaste, quindi si torna anche al punto 1, il gusto personale. ;-)
io la noia non ce l'ho trovata e il ritmo per me è uno dei punti di forza del film.
non è un horror classico, si va più sullo psicologico...non c'è paura, ma la tensione c'è ed è costante.
oltretutto accenni al fattore sovrannaturale e ti posso dire che non sbagliavi ad avere questa sensazione...tutto il film è incentrato sulla lotta fra Bene e Male, una sorta di metafora continua; non per niente le ambientazioni sono quelle e se ci fai caso non riesci neanche a capire in che periodo la storia sia ambientata, proprio per non dare allo spettatore un punto di riferimento.
personalmente trovo questa pellicola un vero e proprio cult, perchè è la messa in scena di una paura piuttosto ricorrente (pensa a quante volte il tema dell'autostoppista pazzo ricorrerà in libri e film)
per arrivare a uno scontro più vasto.

la reputazione di questo film la trovo meritata, ma come detto, ognuno ha i suoi punti di vista.
ti saluto
Guido
Leonard Shelby  18/11/2010 22:34:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il fattore data di uscita lo valuto sempre e devo darti ragione, film come questi vanno sempre inquadrati nel contesto a cui appartengono...

Sul fatto che il ritmo sia un punto di forza ho i miei dubbi.
E chiarisco che apprezzo molto di più thriller o horror psicologici che non, il fatto è che come ho scritto la psicologia non l'ho colta.
Ecco perchè riscontrando una carenza da quel punto di vista avrei auspicato a qualche concessione in più per quanto riguarda le scene cruente.
guidox  19/11/2010 23:20:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
il discorso della data di uscita, influisce anche per quanto riguarda l'assenza di scene cruente, dal momento che questa è una scelta voluta per differenziarsi da altre pellicole "coetanee" di genere, veri e propri splatteroni, dove TUTTO veniva mostrato.

trama lineare e contesto scarno, ma ripeto: tensione sempre alta.
credo sia dovuto al ritmo a cui procede il film....

per quanto riguarda il fattore psicologico, ti faccio un paragone: hai visto Duel?
sono parecchio simili in alcuni elementi, solo che nel caso di The hitcher, il male ha fattezze umane (seppur personalmente ci trovi comunque elementi sovrannaturali perchè è il Male che si vuol rappresentare); in Duel invece il male è rappresentato da un camion, un po' come nei racconti di Stephen King dove ci sono macchine che pensano e hanno vita propria...o comunque non si specifica chi eventualmente sia alla guida.
quindi in questo film c'è la psicologia di tutti i personaggi in un contesto peraltro veritiero, mentre in film come Duel, la psicologia della "macchina assassina" non è umana e anche quindi estrapolata da un senso di realtà, che lo avvicina più ad un horror inteso nel vero senso della parola.

; questa è la psicologia: umanizzare i personaggi e renderli diabolici in situazioni ordinarie.
Leonard Shelby  21/11/2010 19:15:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Duel l'ho visto ieri sera...
Grandissimo film.
Ho provato molta più tensione lì che non in The Hitcher, sono sincero.
La scelta di Spielberg di non mostrare mai chi ci fosse alla guida ha pagato, a momenti si ha l'impressione che l'autocisterna sia animata.
Mentre il vedere Hauer e non capire perchè fa quel fa è stato abbastanza frustrante...
Forse se avessi rispettato l'ordine cronologico fra i due avrei compreso meglio The Hitcher.
Infatti mi rendo conto che 6 è probabilmente un pò ingeneroso come voto...

Angel Heart  18/11/2010 20:35:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film e' un capolavoro, e il pregio principale, secondo me, e' proprio il fatto che quasi tutto e' lasciato all'immaginazione e alle interpretazioni di ciascun spettatore (che lo puo' percepire in modo diverso). Se guardi nelle risposte ai commenti di qualche utente sotto, troverai una mia risposta (mi pare Sestri Potente) con una mia personalissima (dopo piu' di 10 visioni) interpretazione, che penso sia la piu' plausibile (e abbastanza confermata nelle interviste dagli addetti ai lavori, reperibili nel secondo DVD dell'edizione due dischi). Tanta gente non vede niente di tutto quello che ci sta sotto. Tutti gli amici a cui l'ho fatto vedere, a parte uno, non hanno capito un beneamato c a z z o dell'intera opera. Alcuni lo vedono come un semplice slasher, altri fanno domande del tipo: ma perche' appare sempre? ma perche' non riesce (???) mai ad ammazzarlo, che due palle, ma non fa paura ma non succede niente e cag.ate varie.
Io credo che a una seconda visione riuscirai a risponderti da solo ai tuoi dubbi, in primis il perche' delle apparizioni (se guardi bene, non soprannaturali come dicono in tanti, ma molto logiche) dell'assassino ovunque e comunque.
E' un thriller che mette tensione non per le immagini, ma per i fattori psicologici che crescono lungo il cammino, soprattutto il rapporto amore/odio padre/figlio tra i due.
e' un'opera affascinante, piena di significato, per quanto mi riguarda il piu' bel thriller mai realizzato (e il mio secondo film preferito). Ha cambiato profondamente la mia vita. Ti consiglio di riguardarlo, veramente. Forse lo apprezzerai di piu'. Geniale.

Stupende le musiche di Mark Isham, la regia di Harmon, la fotografia di John Seale, fenomenali gli attori, sceneggiatura magnifica... Bello Bello Bello. Anche questi sono elementi fondamentali che rendono questo film un capolavoro assoluto. Quante scene memorabili: il primo incontro in macchina, il risvegli di Ryder in mezzo alla strada (che inquadrature, che musica, che sguardo...) la scena del peluche, quella nella stazione di benzina (un test che Howell ha superato per un pelo, mitica la carrellata che inquadra le scarpe sulla benzina mentre Ryder accende il fiammifero), il secondo incontro nella tavola calda (Why are you doing this to me), il quasi tentato suicidio, o Howell che montato sull'autobus, nell'ingenuita' plausibile e piu' totale, non e' nemmeno capace di aprire il tamburo della rivoltella...

Ti prego riguardalo!!! E' tutto un gioco di sensazioni e sguardi!
Leonard Shelby  18/11/2010 22:46:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho letto la tua interpretazione.
La trovo molto molto interessante, io mi ero fermato prima, tu dai parecchi spunti in più.
In genere amo i film in cui viene lasciato campo libero allo spettatore, ma dopo una visione non sono convinto che questo fosse il caso adatto.

Prendo in esempio un film come Se7en, finora il miglior thriller che abbia mai visto:
Lì tutti i nodi vengono al pettine, torna tutto...
A visione ultimata sei costernato a livello psicologico e ti rendi conto dei perchè avvengano tali mostrosità.
Anzi, i perchè li dice John Doe stesso.

Nei thriller trovo inappropriato chiamare lo spettatore ad un'interpretazione troppo personale, senza peraltro fornirlo degli elementi necessari...
Tu gli elementi li hai colti, però c'è da dire che l'hai visto 10 volte.
Magari una seconda aiuterà anche me!

Angel Heart  18/11/2010 23:05:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Be' maggior parte delle cose le avevo colte gia' alla prima visione (mi ero completamente immerso nella storia gia' al primo secondo), ma una seconda visione mi ha aiutato molto a capire alcuni dubbi (alcuni simili ai tuoi) che mi erano rimasti.
Non l'ho visto 10 volte, l'ho visto 100 volte!!! 10 visioni era cosi' per dire comunque, lo so e' un po' impossibile a volte cogliere l'ironia tra le righe. Comunque ti raccomando una seconda visione.
Sono pero' convinto che gli elementi necessari a rendere abbastanza chiaro tutto il gioco mentale e psicologico fossero presenti. E' che il regista lascia anche questioni in sospeso a cui solo lo spettatore, in base alle sue conoscenze, sensazioni, intuizioni, ed esperienze, puo' dare risposte (sollevanti o no che siano). Se7en, invece, per quanto bello (molto bello), alla fine spiega tutto, senza lasciare nulla su cui riflettere, senza lasciare lo spettatore depresso o dubbioso (per quanto mi riguarda per carita').
In "The Hitcher" invece non si sa niente (se si fa finta di non aver visto il pessimo sequel straight to video).


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Sta a te deciderlo.