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IL BOSS regia di Fernando Di Leo

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Invia una mail all'autore del commento anthonyf     8 / 10  16/06/2012 19:24:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Della trilogia del milieu di Di Leo, "Il Boss" è senza dubbio il film più complesso e socialmente impegnato dei tre. Il mio preferito resta "Milano Calibro 9", semplicemente perché ho apprezzato maggiormente le ambientazioni milanesi a quella più cupe di questo "The Boss" e soprattutto le sfumature nella narrazione, più scerbanenchiane delle altre pellicole (giustamente direi, in quanto "La mala ordina" è ispirato liberamente al racconto "Milan by Calibro 9", mentre "Il Boss" è opera di Di Leo, ispirato a sua volta ad un romanzo statunitense). Analizzando singolarmente il film in questione, in ogni caso, il risultato finale è di altissimo livello, se escludiamo alcuni cliché nella storia piuttosto discutibili. Diciamo che ci sono un po' di forzature per lo meno "visivamente" (i corpi che vengono bruciati nella fornace, l'addetto alla polverizzazione delle salme corpulento e pingue, il proiezionista del film erotico decrepito e rimbambito e Gianni Musy che grida come uno stolto perché gli è morto il fratello). A parte queste mie considerazioni su dettagli che non ho apprezzato nella storia e nella realizzazione, "Il Boss" è un gran film, strepitoso nella recitazione, guidata da un Henry Silva in ottima forma, che veste i panni del 'duro occhi di ghiaccio' molto accuratamente, panni che prima furono di Gastone Moschin e poi (sempre nel '72) di Adorf. Richard Conte è nato per impersonare il mafioso, in tutti i film che ha fatto (Il padrino, Tony Arzenta, e via così); Corrado Gaipa nel suo cameo è magistrale; e via discorrendo con le prove di Pier Paolo Capponi e di Antonia Santilli. Suggestive le musiche rock di Luis Bacalov e ottimo l'intreccio 'dileiano' con grandi colpi di scena e tradimenti amareggianti.
Un po' ambiguo quel continua, forse troppo azzardato (a mio parere), ma riuscito anche questo "Boss".