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IL BOSS regia di Fernando Di Leo

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  03/11/2008 11:16:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prendendo spunto da un romanzo di Peter McCurtin intitolato “Il mafioso” Di Leo realizza una delle sue opere più ammirate e coinvolgenti anche da chi non apprezza particolarmente il genere “poliziottesco”.Terzo capitolo della cosiddetta “Trilogia del Milieu”,composta anche da “Milano Calibro 9 “ e “La mala ordina”,”Il boss” rimane uno degli esempi più riusciti di un certo tipo di cinema anni ’70 spesso ingiustamente snobbato ed invece meritevole di massima attenzione.
In questo caso la storia ambientata in una Palermo irriconoscibile narra della lotta tra due fazioni mafiose,coinvolte in uno scontro costellato da episodi estremamente violenti sui quali spicca la mattanza iniziale nel cinema,causa scatenante di tutti gli eventi.
Di Leo si impegna nel voler sottolineare come il mondo politico sia collegato con quello della criminalità organizzata,senza lasciarsi scappare la ghiotta occasione di rappresentare anche la corruzione all’interno delle forze di polizia.Ciò che colpisce è la mancanza di personaggi moralmente esemplari,i protagonisti della pellicola sono infatti tutti esempi negativi.Dati per scontati criminali ed affini a lasciare l’amaro in bocca sono l’ispettore corrotto,il questore adito al conveniente immobilismo e la figlia di un boss,figura solo in apparenza innocente ed estranea al mondo che la circonda,ma in realtà a sua volta dedita al vizio.I meccanismi mafiosi sono ben illustrati,l’incapacità di potersi fidare del prossimo e l’assenza di un codice d’onore ormai andato perduto,stanno alla base del tragico spaccato criminale raccontato dal regista.
Il film all’epoca dell’uscita in sala suscitò qualche polemica tra gli alti papaveri del governo,dimostrando così la validità dell’operato di Di Leo,capace di cogliere nel segno e di infastidire chi di dovere.”Il boss” è però molto di più che un semplice film d’azione e denuncia è soprattutto uno spaccato dell’Italia di quegli anni,a tratti riuscito in altri un po’ meno, ma nel complesso adeguato a rappresentare un paese che andava cambiando non sempre prendendo la giusta direzione.Più in generale si potrebbe definire una lodevole commistione tra vari argomenti inframezzati dalle caratteristiche sequenze di violenza urbana tipiche di questo filone,supportato da un cast ispirato,come nal caso di Per Paolo Capponi (Cocchi) e Richard Conte (Don Carrasco) e dall'inquietante volto di Henry Silva,come al solito imbalsamato in un'unica espressione ma ugualmente efficace nel ruolo.
Invia una mail all'autore del commento wega  03/11/2008 11:23:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah, ti avverto, partirò con una lancia sarcastica sui poliziotteschi dopo aver visto "Charley Vallick" di Siegel. Quelli di Di Leo sono senza dubbio ottimi lavori, ma quelli che restano, di Lenzi ad esempio, sono mezze cafonate dai...
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  03/11/2008 11:41:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fai quel che credi Wega.Se le ritieni cafonate non sarò certo io a cercare di farti cambiare idea.
Una cosa però la vorrei dire,per me i lavori di Siegel e di registi come Lenzi non possono essere confrontati.Comunque ti consiglio di aprire un thread sul forum per un confronto con chi ha voglia di discuterne.
Ciao!
Invia una mail all'autore del commento wega  05/11/2008 16:14:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Be' era in tono leggero dai, e ammiro i lavori di Di Leo. Perchè dici che non possono essere confrontati?
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  05/11/2008 17:12:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche il mio era un tono leggero,non volevo essere piccato nella risposta.:)
Semplicemente trovo poco interessante affrontare una discussione simile,tu hai le tue rispettabilissime idee,io le mie.
Comunque trovo Siegel un grande regista con alle spalle il più delle volte cospicui budget,di conseguenza notevoli mezzi tecnici e cast di prim'ordine.Mentre Lenzi,Martino,Castellari,Massi e compagnia bella li considero degli onesti artigiani,bravi dietro la mdp,ma abili ad arrangiarsi con pochi mezzi a disposizione.Per cui il confronto mi sembra azzardato già in partenza.
Invia una mail all'autore del commento wega  05/11/2008 20:37:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, da quel punto di vista sì. Non volevo neanche crearne una discussione ad essere sinceri, è che dei film che ritengo mediocri( non mi riferisco a "Il Boss") per molti fattori oggettivi, come appunto la maggior parte dei poliziotteschi, e SOPRATTUTTO quasi tutti i film di Leone, vengono dati per capolavori assoluti...è più forte di me, ma se ho scritto qui è stato per puro caso. Ciao ;-)