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MILANO CALIBRO 9 regia di Fernando Di Leo

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Invia una mail all'autore del commento anthonyf     8 / 10  18/05/2012 14:41:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ammetto di non essere un grande appassionato del poliziottesco italiano, ma "Milano Calibro 9" di Fernando Di Leo è realizzato davvero brillantemente... Per cominciare, è semplicemente impeccabile la sceneggiatura, liberamente ispirata ad alcuni racconti di Giorgio Scerbanenco, padre del noir italiano, uno scrittore oggigiorno, purtroppo, non molto ricordato. Eccellente è la direzione degli attori, tra i quali spiccano: uno strepitoso Gastone 'occhi di ghiaccio' Moschin nei panni del protagonista, il gangster Piazza, affiancato da un bravo Mario Adorf, un po' troppo animalesco, da un altrettanto in parte Philippe Leroy, splendido nelle vesti di Chino, e da una sensuale Barbara Bouchet. Bravissimi anche Woolf e Pistilli, nei panni dei due poliziotti, e da citare è anche il cameo di Ivo Garrani... un po' eccessivo invece, secondo me, è stato Lionel Stander nel ruolo dell'Americano, troppo anziano e poco credibile nel ruolo del gangster spietato statunitense. Sarebbe stato meglio un Cyril Cusack, a mio parere.
In ogni caso, film epico. Travolgente nelle musiche di Luis Bacalov, semplicemente perfette; immenso nella godibilità del prodotto (1.37 h che pare davvero un quarto d'ora); e spettacolare nelle ambientazioni milanesi anni '60, plumbee e degradate.
Sequenza iniziale da antologia.
Un po' eccessivo in alcune scene, tipo in alcune riprese nella sparatoria della villa e nell'esplosione della grotta, altrimenti davvero notevole.