JOKER1926 7 / 10 08/01/2011 17:17:33 » Rispondi Autore de "Il boss", "La mala ordina" Fernando di Leo non cambia mira e regala un ulteriore film di sangue e criminalità: "Milano calibro9". Di questi film l'Italia degli anni settanta era piena, ma comunque, gran parte di questi polizieschi, riuscivano e soprattutto riescono, ancora oggi, a colpire lo spettatore, l'intrattenimento è assicurato e le storie sono sempre (abbastanza) ben congeniate.
"Milano calibro9" inizia in un mare di violenza e finisce sui medesimi binari, la regia scandisce a meglio il personaggio principale Ugo Piazza interpretato per l'occasione da un ottimo Gastone Moschin. E' proprio la caratterizzazione e l'agire di questo determinato personaggio che cambia le carte in gioco elevando il prodotto. Ugo Piazza, come vuole la trama, è un reduce del carcere e nasconde, presumibilmente, un bel gruzzoletto di soldi, rubati in precedenza. Partendo da questo punto, la narrazione non mostra falle esagerate, fra azione, prepotenza e violenza è molto bravo di Leo ad offrire un prodotto dinamico ed intenso, e come vuole la tradizione, circoscritto nella durata. Si alternano pure congetture filosofiche da parte dei personaggi (quelli della polizia) concordanti in discorsi reali cadenti di seguito in questioni politiche e sociali. "Milano calibro9" esplode poi nel finale ornato da uccisioni e sangue (come da copione, è un classico!), si giunge alla sequenza terminale con pathos e curiosità. Leo confeziona un altro dignitoso prodotto che gode tuttora di un'elevata fama.