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TODAY AND THE OTHER DAYS regia di Choi Wee-an

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Ciaby     8½ / 10  27/05/2010 21:08:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film d'esordio per Choi Ween-An, promettente regista coreano, che fotografa un'intensa storia (tratto da un romanzo coreano) di affetti e solitudini con un budget ridottissimo, ma con un grande cuore. Choi Ween-An confeziona sicuramente un lavoro fin troppo ambizioso, mescolando registri (piccole parti di commedia e di cinema surrealista si amalgamano in un dramma autoriale vero e proprio) e finendo per perdere, a volte, il senso dell'orientamento e del discorso (dopo la prima ora, c'è un calo notevole narrativo, un po' pasticciato, ma che ritrova linfa nel finale beffardo).

"Today And The Other Days", però, è comunque un film eccellente e il fatto che sia un esordio, è un motivo in più per tenerlo sott'occhio. La regia è ottima, la fotografia, nonostante il budget è molto curata e la recitazione (su tutti spicca una bellissima e bravissima Ha Hee-kyeong, già vista in "The King And The Clown") raggiunge picchi altissimi.

Il regista riesce a raccontare tanto con il niente (la trama è esile esile) e sviluppa il lato narrativo grazie ai bellissimi approfondimenti sul rapporto impossibile tra padre-figlia e sui sogni della donna, surreali, estremi, oppure poetici e utopistici, aiutandosi anche con immagini di raro impatto visivo e destinate ad imprimersi sulla pelle di "chi guarda" (la bellissima scena con la protagonista che si sdraia nella pozzanghera).

Il risultato è indefinibile, è una nuvola multicolore che spezza il cuore. Un film perfetto per la prima ora che, però, poi, si lascia prendere troppo la mano nel mostrare e finisce per allungarsi dove non dovrebbe, prima di giungere ad un finale molto riuscito.

Notevoli, poi, certe simbologie del regista (l'accostare la sordità con il concerto di musica classica finale, l'ossessione di mettere i propri protagonisti in vasche da bagno, pozzanghere, docce...come se si dovessero lavare dei propri peccati, la scena in cui la protagonista legge nella vasca da bagno il libro stesso da cui è tratto il film) che non sono fini a sé stessi, ma che sono parti integranti della narrazione.

Un debutto notevole, da tenere sott'occhio. Il regista ha stoffa da vendere e, sebbene sicuramente abbia tratto ispirazione da qualcuno, ha una certa personalità invidiabile. Da non perdere.