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PARLA CON LEI regia di Pedro Almodovar

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pier91     9 / 10  11/02/2013 03:22:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho rivisto "Parla con lei" e ora lo amo anche di più. Credo che il genio di Almodovar sia una sorta di incoscienza. Pedro non ha paura di raccontare storie quasi inammissibili, né è divorato dall' ossessione del cin-eufonico. I personaggi parlano le parole della vita di tutti i giorni, anche se hanno una sostanza straordinaria e una forma mediocre. Questa sottrazione di artificiosa grazia genera miracolosamente bellezza. Non solo, permette che le emozioni viaggino in macchine narrative improbabili. Certo non basta sospendere l' incredulità, si deve accogliere l' assurdo, respirarlo, sentirlo prolungamento delle proprie minute o ingombranti contraddizioni.
Pochi avrebbero avuto l' audacia di creare un personaggio, quello di Benigno (nome emblematico), denso di una profondità tanto femminile. Penso soprattutto al suo senso pratico, alla gestualità disinvolta con cui medica Alicia, le cui membra inermi non producono in lui nessuna repulsione, nessun senso di alterità. Il meraviglioso film nel film "El amante menguante" mostra come la sessualità maschile sia per Benigno "solo" un viatico, l' unico accesso all' anima dell' amata.
Tutta virile è invece la psiche implosa di Marco. Sebbene più vissuto e raziocinante, egli è capace di curare solo attraverso un affanno puramente cerebrale. Marco ritiene che un corpo infermo sia privo di consistenza affettiva. Ma sembra avere lo stesso atteggiamento contegnoso anche verso gli individui visibilmente vivi, quasi sottovalutasse la loro ricettività. Benigno impartirà la sua lezione sentimentale, e anche se posso solo immaginare cosa accadrà a Marco e ad Alicia dopo la fine dello spettacolo, so che lui parlerà con lei.