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PARLA CON LEI regia di Pedro Almodovar

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  04/01/2007 22:15:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Chi, come me, lavora in ospedale, e persone in coma irreversibile o allo stadio terminale ne ha viste tante, conosce benissimo il concetto di "empatia" unito alla frustazione - talvolta dolorosa e impegnativa - di non riuscire a interagire con l''utente.
In questo contesto Almodovar realizza un melodramma atipico, condensando il suo cinema del passato (dove a ben vedere le immagini di morte erano ancora piu'' presenti v. matador, letteralmente splendido) con la funzione Sirkiana del suo cinema piu'' recente.
Il richiamo al melo'' classico rischia di confondere, anche se tecnicamente il film è uno sfoggio di bravura inarrivabile: l''excursus futurista (un''omaggio al Bunuel di "L''età dell''oro" e "un cane andaluso") del sogno "muto" è una sequenza di grande rilievo formale, cfr. esprime tutta la grandezza uterina di un''autore edipicamente rivolto alla grandezza/paura del corpo femminile (e del suo irrinunciabile potere materno).
Le coreografia di Pina Raush e la musica di Veloso sono straordinarie.

Le riserve riguardano lo sviluppo dello script che si sofferma sul dramma di Benigno e della sua ingiustificata "cura d''amore", dove l''autore specialmente nelle ultime sequenze scade davvero nel gratuitismo fine a se stesso.
Un''eccesso di drammatizzazione che rischia di apparire enfatica e furbetta.

In ogni caso, un film da vedere, anche se l''autore spagnolo ha fatto di meglio