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LA PROPRIETA' NON E' PIU' UN FURTO regia di Elio Petri

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Goldust     7 / 10  04/09/2023 16:09:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Introdotto dalla potenza visiva dei quadri di Mario Vespignani, l'ennesimo riuscito apologo di Petri sulla complessità dell'animo umano e sulla brama del possesso, sulle devianze sessuali dell'allora uomo moderno e ai sentimenti sempre sottovalutati, in quanto a potenza sommessa, dell'odio e dell'invidia. Ne esce un quadro distorto e grottesco di un'Italia dominata da bassi istinti, rappresentata con una girandola di personaggi quasi tutti sgradevoli. Bucci ( alla prova della vita ) interpreta Total, il classico marxista che vorrebbe rivoluzionare le dinamiche capitalistiche sociali ma che vi rimane intrappolato; Tognazzi ( anche lui eccellente, a parte l'accento romano inascoltabile ) è il macellaio preso di mira, un insopportabile borghese arricchito che pensa di risolvere tutto con il potere del soldo. Ecco forse le figure principali antagoniste sono fin troppo schematiche, ma l'intento del regista resta chiaro nonostante qualche caduta di tono e qualche passaggio volutamente teatrale in cui si da del tu allo spettatore con un dialogo privo di filtri. La dirò grossa ma per me non è inferiore a "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto".