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2046 regia di Wong Kar-Wai

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     9 / 10  05/11/2004 21:53:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
come al solito il cinema di kar wai wong vive di cromatismi e simboli di numerologia e del corso del tempo Trovo affascinante tutto ciò: in 2046 la "chiave" del tempo è la dimensione di un presente che si rivolge al passato, e a un futuro che vorrebbe cancellare, ma non può, il presente in parole povere il 2046 come data non è soltanto la fine del documento del Patto di indipendenza della Cina ma anche l'inarrestabile corso e declino temporale di una civiltà "sempre più anvisa all'amore" Magari ci ho trovato qualcosa di Cocteau ("Orfeo") o di Schonberg, ma l'ambizione di Wong va anche al di là per esempio nella assoluta imparzialità del tempo, nella possibilità che esso non sia duraturo e collocabile come tutti noi crediamo (così ci ha tolto, perbacco, anche l'ultima speranza) ma al di là di questo il film vive di simboli ed estetiche più o meno astratte (5 donne compresa mrs moore) o metaforiche ma concrete (2046, la stanza) o concrete e basta (il 24 dicembre) Chuang si muove nella prima parte del film come un bel-ami amabile, seduttore e viveur, mentre la colonna sonora -formidabile - spazia dal lounge a nat king cole passando per maria callas sembra quasi che wong con questo film prodigioso indichi la possibilità di una rinuncia futura, se poi inizialmente sentiamo il protagonista dichiarare "finchè non si rinuncia si può sempre sperare" e alla fine commentare amaramente "la verità è che non si può tornare indietro" c'è davvero tutta l'illusione che portiamo avanti ogni anno di più In the mood of time