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AMORES PERROS regia di Alejandro Gonzalez Inarritu

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elio91     8½ / 10  07/02/2011 15:12:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gli amori bastardi di Città del Messico. Bastardi come i cani,protagonisti come gli uomini e veri e propri mezzi di questi ultimi per guadagnare,per abbellimento o per semplice affetto.

Tre storie che si intrecciano in maniera ora indelebile,oppure si sfiorano senza saperlo; il tutto raccontato con uno stile asciutto che ti prende per lo stomaco e ti trascina fino alla fine senza sconti per niente e nessuno,senza alcun sentimentalismo facile ma anzi all'insegna di un pessimismo disperato di chi è alla ricerca di una via di fuga e dell'amore.
L'umanità degradata raccontata da Inarritu si distrugge da sola,non ha limiti eppure è così alla ricerca di una via per la felicità da autodistruggersi da sola; le tre storie sono a loro modo indipendenti ma si incrociano in maniera soprendente e decisiva anche se solo per una attimo, ma proprio quell'attimo determinerà varie scelte.
è il caso che si scatena e trascina in un vortice degli uomini disperati e senza meta.


Nella prima storia abbiamo un ragazzo che trova l'amore e tenta di scappare con l'aiuto del suo cane,guadagnando nelle lotte clandestine in cui i poveri animali si sbranano tra di loro per il piacere di uomini senza scrupoli. Come una punizione si troverà a rimanere intrappolato per sempre a causa dei suoi errori e delle sue speranze di fuga.

Il secondo intreccio è una normale storia d'amore tra un uomo che ha lasciato moglie e figli per una donna famosa e avvenente: il rapporto precipiterà in una crisi in cui solo dal finale amaro ma speranzoso capiamo che potranno uscirne.

La terza storia è quella che mi ha emozionato di più,in cui un mezzo barbone ex guerrigliero chiamato el Chivo (che compare spesso anche nei due tronconi precedenti) si guadagna da vivere facendo il sicario dopo una vita passata in prigione; i suoi soli compagni sono dei cani che accudisce e ama più degli uomini.
La sua rinascita corrisponde al ritrovamento di un altro cane,quello tenero verso gli uomini ma feroce verso i suoi simili,con cui troverà il suo fidato compagno di viaggio,in pratica uno specchio di sé stesso (che infatti ama i cani,ma uccide le persone senza scrupoli). Da sentirsi male nelle viscere quando

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Entrambi si capiscono e il loro rapporto è commovente mentre el Chivo tenta di stabilire un rapporto da un passato che non ha mai dimenticato.
La sua storia di redenzione è la più toccante e dura,il suo personaggio è forse l'unico che trova una sua dimensione positiva alla fine della vicenda,nonostante il futuro incerto; il suo cammino nell'oscurità (della strada e del futuro) mentre è seguito dal cane fedele,chiude un film incredibilmente coinvolgente in cui le due ore e mezza sono forse esagerate (specie per la seconda storia) ma comunque non annoiano mai.

"Signore, quando camminerò nella valle dell'ombra e della morte non dovrò temere
alcun male, perchè il più grosso bastardo della valle sono io"