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LA GRANDE ABBUFFATA regia di Marco Ferreri

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Marlon Brando     10 / 10  26/12/2006 11:53:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film nichilista capolavoro.
La trama è molto semplice: quattro amici si ritrovano e mangiano e fanno sesso fino ad ammazzarsi, accompagnati da un particolare angelo della morte: una materna maestrina dall'appetito sessuale vorace e insaziabile.
I protagonisti appartengono al ceto borghese medio-alto (un giudice, un pilota di linea, un ristoratore e un produttore TV) e, per il taglio decisamente grottesco della pellicola, non hanno sottolineature psicologiche degne di nota, se non apparentemente, e i personaggi sono ridotti a "macchiette complesse" (e Ferreri, forse, intende dirci che queste macchiette non sono molto lontane dalla realtà...) le cui azioni confuse e inconsulte, insensibili al dolore e alla morte, dunque, derivano da questo "spirito" borghese immanente e silenzioso, nascosto e spaventoso.
Il sopra citato angelo della morte-maestrina sembra conscio di questa piccola, grande tragedia e non cerca di impedirla, ma anzi, la alimenta rendendola più sopportabile per i suoi protagonisti.
Ferreri muove la telecamera lentamente, non ci sono parecchi stacchi, spesso le immagini sono immobili e creano un'atmosfera fredda e rarefatta, molto angosciante e penosa, ma ciò non nega la presenza di un esilarante humour nero. Nell'incipit il regista segue i protagonisti che esaminano la casa come un uomo conscio della sua fine esamina la propria tomba dove riposare eternamente e fin da qua si avverte una sorta di esistenzialismo ineluttabile che permane per il resto del film.
I personaggi organizzano questa enorme e debordante crapula sostanzialmente per dimostrare l'unico e arrogante vantaggio della società borghese: il potere di usufruire in abbondanza dei bisogni primari dell'uomo, in questo caso il cibo, bisogno che al giorno d'oggi è solo ed esclusivamente comperabile.
Inoltre è significativo il fatto che le prostitute, di prassi definite il gradino più basso della società, ad un certo punto si rifiutino di rimanere con i quattro protagonisti, inorridite dai loro costumi.

Il film di Ferreri è un film unico, ricco di tematiche reali e terribili; un capolavoro da riscoprire.